Abbiamo già più volte accennato nel corso del blog allo “stravolgimento dei postulati scientifici” che, in modo chiarissimo ed inequivocabile, si nota dal ‘700 in poi nel pensiero accademico occidentale.
Ciò accade in modo evidente e massivo proprio nel pensiero filosofico illuminista, e per altri versi ma con analoghi risultati anche in quello religioso, come in tutta la rappresentazione artistica dell’epoca … (anzi, vedendo la tattica oggi adottata, verrebbe da dire che le “eresie” non siano state altro che una “rivoluzione colorata antesignana”, avente lo scopo di demolire il potere concettuale di un dogma solo per poterne introdurre un altro, anche se ricoperto e travestito di innovative idee umanistiche -sapientemente stravolte e strumentalizzate- e qualche effettiva conquista tecnico-scientifica -sapientemente monopolizzata-).
In pratica succede che tutto l’impianto liberatorio ed il potenziale rivoluzionario scatenato dalle conquiste scientifiche e dal pensiero umanista viene ridirezionato e convogliato in una “forma mentis collettiva” che, attraverso una reinterpretazione ad hoc del pensiero dogmatico, gnoseologico, filosofico ed artistico, ha il semplice scopo di “unificare ideologicamente” e “legittimare culturalmente” quello che già dal Rinascimento era il potere reale socialmente conclamato dei Mercanti. Classe sociale che, maturata e potenziatasi occultamente già all’ ombra dei “Comuni”, ( tentativo storico ahimé fallito di costruzione politica dell'”Utopia Umanistica” ) sfocia non a caso in quelle Signorie Rinascimentali dove il potere reale è assunto proprio dai Mercanti/Banchieri stessi che, conquistato con l’ astuzia e la forza il predominio all’ interno e attraverso la precedente istituzione comunale, si fanno ora ratificare quali “Principi” dal potere politico dell’epoca, con un procedimento in tutto e per tutto ricalcante, sia socialmente che culturalmente parlando, quanto accade anche oggi ( e non è un caso che politici, presidenti e potentati vari facciano tanto sfoggio nei loro magniloquenti proclami di termini quali “nuovo umanesimo” e “nuovo rinascimento” )…
Lo scopo di questa “macchina ideologico-culturale illuminista” altro non era che quello di indurre l’immaginario favorevole al dominio dei Mercanti stessi, favorendo e ponendo inoltre le basi a quello che sarà il passo successivo di ulteriore allargamento e rafforzamento politico-territoriale del loro potere, passo che sfocerà infine nella Rivoluzione Francese, attraverso la quale un’ élite “ad elezione economica” travolge e si sostituisce definitivamente a quella che fino ad allora era stata l’ “élite nobiliare per diritto di nascita”.
Vediamo così che, all’interno di tale pensiero, il dogma cattolico, ben lungi dall’essere sostituito e rimpiazzato da un assunto veramente rivoluzionario ( a dispetto dei vari Giordano Bruno ed altri fautori -finiti tutti più o meno bruciacchiati- di un approccio scientifico alla conoscenza ), viene semplicemente “sostituito con un altro dogma travestito” … ossia lo stesso dogma “mercatista” che anche oggi adotta il travestimento di un “volto umano e progressista” per imporsi ingannevolmente e rendersi così socialmente accettabile.
Dogma mercatista che doveva svolgere a più di una funzione:
1) elevare socialmente la figura del mercante, figura non a caso svilita e demonizzata nell’immaginario di ogni grande religione come dallo stesso pensiero medievale di stampo cattolico ( compito storicamente affidato a Calvino e portato a termine da Lutero );
2) porre gli elementi filosofico-culturali per il successivo controllo e dominio sociale da parte degli stessi Mercanti ( compito storicamente affidato a Kant e successivamente portato a termine da Marx e Nietzsche in modo opposto ma sostanzialmente simile ); e, cosa di basilare importanza,
3) bloccare ogni successivo sviluppo storico e spontanea autodeterminazione dei popoli in una “briglia storica” destinata a ripetersi ciclicamente all’ infinito, basandosi proprio su quel ciclo indotto del debito che da ora in avanti non sarà più “cancellato”, come avveniva nei passati regimi teocratici: in una parola, “bloccare l’ orologio della Storia ad uso e consumo della classe mercantile” ( compito storicamente affidato a Giambattista Vico e oggi egregiamente svolto dai Chicago Boys ).
Ora, analizzando il fondamento concettuale e filosofico (anche se chiamare “filosofia” tali pensieri è una contraddizione in termini) dei principali pensatori illuministi, vediamo che essi hanno semplicemente contribuito a debellare un dogma per sostituirlo con un altro; ossia il loro vero fine è sempre stato quello di “dominare” la logica e la ragione, e nient’ affatto di “liberarle”, anche se tale periodo ci viene orwellianamente venduto proprio come “Età della Ragione” ( vedete come tutto si ripete, proprio “grazie” ai mercanti, e quanto il bipensiero non l’ abbia affatto inventato Orwell ?? ).
Va da sé che i nuovi concetti introdotti serviranno ad accreditare, spingere, pompare sia nella cultura, nel pensiero religioso e nell’Immaginario tout-court i tre fondamentali scopi per cui viene messo in piedi tutto l’ altarino illuminista, ora che il precedente immaginario era già stato opportunamente attaccato e demolito proprio dall’Umanesimo, rifacendosi ad esso ma introducendo nelle nuove teorizzazioni quel “VIRUS LOGICO” che abbiamo visto essere un’ altra costante della loro tattica: virus che dovrà servire al controllo introducendo nel nuovo sistema cognitivo quel processo duale, quegli “opposti ideologici“, quella contraddizione della logica interna, insomma quegli assunti NON scientifici ed anti-scientifici che porteranno alla rottura sistemica, all’ ossimoro, alla contraddizione intima, all’ attaccabilità di ogni pensiero concepito partendo da tali assunti, e conseguentemente alla divisione intestina, e quindi al facile controllo, delle masse così indottrinate.
Riassumendo, questi i compiti a cui vennero chiamati i “filosofi” illuministi:
1) ELEVARE nell’immaginario morale la classe mercantile e giustificare il suo porsi a classe dirigente ( e non a caso si introducono i concetti calvinisti/luterani di “predestinazione” ed “elezione divina”, di rapporto personale col divino, di non-rappresentazione iconografica della divinità, il rifarsi solo alla Bibbia quale testo sacro … tutti assunti che vediamo oggi essere tornati storicamente tanto utili al posizionarsi dei “mercanti” direttamente nella sfera dell’imperscrutabile e onnipotente divinità ).
2) CONTROLLO della massa da parte di un’ élite mercantile ( e non a caso si introducono in vario modo tutti quei concetti per i quali l’Uomo, tendenzialmente malvagio e cattivo, necessita di una guida esterna e superiore: ed ecco che all’ assunto cattolico di “peccato originale” si sostituisce l’ assunto kantiano di “Male radicale”, ossia un “dogma filosofico” secondo il quale “L’ Uomo, pur in grado di distinguere il bene dal male, è portato automaticamente a scegliere il male” … un falso storico smentito dalla semplice osservazione empirica, prima ancora che un ossimoro logico e filosofico … Ma badate bene: se l’ uomo è di per sé incapace di scegliere il bene, in una società da cui peraltro è ormai stato bandito ogni dogma divino quale binario sociale, quale soggetto “umano” potrà porsi a guida di uomini tanto imperfetti se non una “razza eletta e predestinata” ? … Ed ecco che Kant si dà la mano adesso con Lutero ed il suo concetto di “elezione divina”, e più avanti nella storia con Nietzsche e il suo concetto di “superuomo” … cui prodest ?? )
3) IMBRIGLIARE LA STORIA in una ciclicità eterna senza possibilità di scampo, ossia portare il “sistema del debito” a motore storico ( ed ecco che il bravo Giambattista Vico viene in aiuto dei Mercanti con quella sua strampalata teorizzazione della “storia creatrice” e dei “Corsi e ricorsi” )… altra filosofica cazzata che proclama che l’ Uomo è al tempo stesso artefice e vittima della Storia, in quell'”eterno ritorno” che diventa molto utile, a conti fatti, sia ai Mercanti che agli Architetti Fabiani chiamati a giustificare e rendere socialmente accettabile e filologicamente ammissibile sia il crollo legato al debito, che la costruzione di un nuovo ciclo attraverso la distruzione violenta del vecchio sistema e l’ introduzione del nuovo.
I 3 MOTORI DI CONTROLLO OCCULTO DELL’AGIRE SOCIALE
Promettendomi di riservare un post apposito alla riconversione in chiave luterana del dogma cattolico, vediamo quindi in breve i “loop concettuali” introdotti nel pensiero occidentale da Kant, Vico e Darwin, non prima però di avere ben compreso quali siano i REALI ( anche se sapientemente occultati ) motori dell’agire umano e della storia occidentale.
1) CONFORMISMO INCONSCIO: si ottiene SOVRASCRIVENDO le regole intrinseche del funzionamento umano con quelle PIU’ UTILI al modello in uso, attraverso una loro più o meno parziale distorsione strumentale.
( Va da sé che la loro distorsione massiva porterebbe in breve all’ auto-annientamento sociale: un sistema cinico e competitivo come l’ attuale per esempio, potrà diminuire molto la naturale empatia al suo interno favorendo al suo posto l’ opportunismo anche estremo, ma dovrà comunque evitare che i sudditi arrivino ad ammazzarsi regolarmente tra loro, se non in precisi periodi chiamati “guerre” all’ interno dei quali vige la momentanea sospensione di ogni regola )
Ogni sistema, dall’ atomo all’ universo, funziona secondo precise regole intrinseche da ricercarsi in esso stesso, e non certo al suo esterno.
A maggior ragione questo vale per l’ Uomo, anche se è tutto interesse di un potere “sadico” ( ossia teso al controllo e sfruttamento del “materiale umano” come fine ultimo ) dire il contrario e porsi a suo regolatore esterno … E poichè “un pel di fica tira comunque sempre più di qualsiasi carro di buoi” -sia inteso in senso lato-, a dispetto di ogni dio e/o filosofo del mondo, ecco che ogni “intrinseca naturalità umana” non solo sarà scientificamente negata e variamente occultata, ma si useranno gli stessi meccanismi innati per essere “adattivi alla vita” andandovi a sovrapporre quei falsi assunti ideologici, filosofie, dogmi ecc. atti a indirizzarne il comportamento verso direzioni controllabili e sfruttabili, finendo per trasformare l’ intera società in un habitat “malato e non adattivo”, quando non apertamente distruttivo della vita stessa. E’ il concetto ampiamente studiato e spiegato da Fromm in “Anatomia della distruttività umana“, e già esposto anche in questo post.
Il “conformismo inconsciamente indotto” è dunque IL PRIMO MOTORE, nonchè premessa indispensabile al funzionamento di ogni altro motore sociale. Esso si basa, per intenderci sinteticamente circa la “logica sostitutiva usata”, sul bisogno naturale ed innato di “appartenenza al gruppo” che viene tramutato, con vari espedienti più o meno mediaticamente pompati secondo la convenienza del momento, in “paura di abbandono” e “fobia della diversità”, con tecniche che vanno dalla semplice demonizzazione fino all’ isolamento sociale completo dei comportamenti “devianti”.
2) CICLO DEL DEBITO: Il ruolo di “attore abusivo” per antonomasia spetta ovviamente al sistema-debito, che con l’ avvento dei Mercanti al potere è diventato tutt’uno con la Storia stessa, facendosi movente sia pratico che ideologico dell’intero agire sociale e della storia, che viene determinata dalla inesorabile ciclicità di un debito volutamente non più azzerato dall’intervento di un potere superiore ( era lo stato a farlo nelle precedenti ere storiche, o il “sinedrio” nelle antiche civiltà greca ed ebraica ).
Per capire perché un sistema-debito si struttura in cicli che sono necessariamente portati per legge matematica intrinseca ad aumentare esponenzialmente ed in modo non estinguibile il debito verso la fine, costringendo il sistema ad “abbattersi” attraverso le cosiddette “crisi sistemiche” ( ciclo di 70 anni circa ), basti più di tante astruse spiegazioni la semplice visione di questo breve filmato, tratto dal film “El Concursante“: prestare particolare attenzione alla scena”> degli scacchi …
… si tenga inoltre presente che a questo meccanismo di base vanno aggiunti tutti quegli strumenti di ricapitalizzazione e sovrapposti finanziari che, nella nostra epoca, servono proprio quali ulteriori “ACCELERATORI STORICI” atti a portare a termine in più breve tempo quel progetto di rimodellazione sociale su scala più o meno globale tanto tenacemente perseguito dagli attuali mercanti.
Ecco anche in sostanza perché il debito non viene più periodicamente azzerato “d’ Autorità”: perché si preferisce usarlo a pretesto per provocare crisi e conflitti che servano a ridisegnare equilibri geostrategici, sociali, economici e politici.
Si preferisce insomma “azzerarlo” attraverso un ampio rimodellamento della struttura sociale, andando a cancellare quel che non servirà più ed usandolo a pretesto per introdurre un nuovo “habitus” tecnologico, di costumi e di riferimenti culturali e/o ideologici. Questo al duplice fine di una sempre più netta “separazione” del Potere dai popoli, e di una loro progressiva unificazione sotto l’ egida mercantile.
3) SISTEMA DI RIFERIMENTO IDEOLOGICO E IMMAGINIFICO
Ora, per fare in modo che i suddetti “motori sociali” lavorino e vengano inconsciamente accettati dalla massa che dovrà tradurli in pratica, occorre innanzitutto introdurre un “sistema immaginario di riferimento” fatto di idee, ideologie, riferimenti socio-culturali, utopie, credenze etc … insomma tutto quanto costituisce appunto “l’ immaginario” di un’ epoca, il riferimento astratto ma tangibilissimo che convoglia entro binari ben precisi il pensiero inconscio di ogni suddito e conseguentemente il suo agire, sostanzialmente scartando a priori come “inaccettabili” le ipotesi sociali non desiderate. Ciò diventa oltremodo necessario in ogni fase di passaggio, quando va demolito il vecchio sistema di idee e sostituito col nuovo: e il processo di “induzione dell’immaginario” è talmente ben orchestrato in questo particolare periodo storico ( ma non solo in questo ) che una mente appena ragionante non può che escludere la “spontaneità” del meccanismo medesimo ed aderire all’ idea di un suo preciso determinismo, una pianificazione ben architettata da menti che sanno già in modo ben preciso dove vogliono arrivare, che non procedono assolutamente per “congetture, tentativi e sperimentazione” come fa ogni scienza, ma entro binari ferrei, come fa ogni dogma.
“Spontaneità” che va automaticamente a farsi benedire nel preciso momento in cui si constata quanto “astute” siano state tali menti nel demolire un dogma millenario con l’ apparente uso della “Ragione”, ma introducendo di fatto nell’immaginario collettivo un altro credo fideistico, semplicemente diverso dal precedente e ben camuffato da vesti “filosofiche” quanto pseudo-scientifiche, appunto.
Vediamo in breve i principali artefici di tale “macchina mediatica occulta” ed il solito VIRUS FUNZIONALE introdotto coi loro assunti: attribuire ad una logica storica intrinseca, individuata attraverso un approccio pseudo-scientista all’oggetto di studio, dinamiche sociali introdotte ad esclusivo vantaggio di una classe ben precisa da una mano che deve rimanere costantemente occultata agli occhi dei comuni mortali.
Giambattista Vico: bloccare l’orologio della Storia in un “progredire ciclico”
Il ciclo del debito diventa quindi, con l’ avvento dei mercanti al potere, il vero “motore materiale occulto” della storia.
Il processo storico, da “trascendente e divino” (qual era venduto all’ opinione pubblica nell’era precedente), diventa “immanente e ciclico”, pur mantenendo tutta l’ imperscrutabilità di un meccanismo sapientemente celato agli occhi della gente comune.
Meccanismo che, da ora, consisterà nel “procedere attraverso crisi” che da economiche diventano “sistemiche”, finendo per coinvolgere l’ intero sistema e tessuto sociale che diverrà ben presto non più sfruttabile, obsoleto e quindi “sorpassato e da sostituire” con uno nuovo.
Espediente concettuale e pragmatico molto ben espresso dall’assunto filosofico di “Storia creatrice” di Giambattista Vico ( e straordinariamente simile a quello di “finanza creativa” adottato dai Chicago Boys, n’ est-ce pas ? ) … ma il cui compito non si esaurisce qui: si trattava infatti di introdurre contestualmente sia l’ idea di “ciclicità” che quella dell'”andare da qualche parte” pur con un moto circolare; non solo, ma il tutto doveva “essere agito” proprio da quelli che Kant aveva già opportunamente etichettato come “subumani”, sostanzialmente incapaci di volere …
Una bella gatta a pensarci bene, un bel coacervo di contraddizioni da unire insieme attraverso il nastro adesivo filosofico … ed ecco che vediamo il Vico arrampicarsi sugli specchi come un ragno e procedere sul filo logico con l’ abilità di un funambolo: non solo infatti partorirà la stramba idea che la storia è intrinsecamente obbligata a ripetersi per volere metafisico ( ma come, la volontà divina non era stata già precedentemente esclusa dal contesto storico ? ), ma anche che si possa magicamente andare da qualche parte pur continuando a girare in tondo (e qui vi sfido a restare sani di mente ).
Così il Vico estrae dal cilindro lo strambo assunto dei “Corsi e ricorsi storici” dove la Storia, pur ripetendosi uguale a se stessa, viene magicamente indirizzata da chissà quale entità ( che gli eventi odierni ci hanno finalmente e perfettamente svelato, parbleu, non tutto il male viene per nuocere !) verso un’ escatologia superiore dove, alla fine, la ciclicità dovrebbe essere teoricamente abbandonata (che sia questa la volta buona ? … mah ).
Già introdurre il concetto stesso di “ciclicità storica” nell’immaginario collettivo dell’epoca era operazione oltremodo ardua se si pensa che per un millennio circa ( corrispondente al periodo medievale ) l’immaginario di Storia fu concepito come fortemente statico, immutabile, legato appunto ad un dogma religioso che non ammetteva di essere posto in discussione, ma solo ossessivamente ribadito: tutto era già stato scritto, l’uomo doveva solo adeguarsi e ripetere tale dogmatica immutabilità.
La nuova concezione necessitò appunto del grande ribaltamento di pensiero indotto dalle nuove scoperte e teorie umanistiche per poter essere messa in pratica, e di un bel po’ di secoli; a tale ribaltamento si lavorò congiuntamente con ogni mezzo “mediatico” dell’epoca, cosa che troviamo iconicamente e perfettamente espressa ( per rimanere nel tema “metalinguistico” del blog ) nel passaggio architettonico dal romanico al gotico: mettete a confronto la struttura tozza e monolitica di una cattedrale romanica -espressione visuale del pensiero dogmatico- con lo svettare ardito di una cattedrale gotica -espressione del pensiero umanista- ed avrete l’ idea visiva e tattile della grande rivoluzione di pensiero operata a livello inconscio attraverso tali mezzi.
( E adesso nessuno osi più pensare che il “lavaggio del cervello” sia una pratica moderna: le arti e i “media” delle varie epoche hanno sempre instillato a livello di massa inconsapevole quanto da pensatori e filosofi diffuso a livello di controllo superiore: ossia nient’ altro che i desideri dell’élite dominante ).
Morale della favola, i Mercanti riescono nel non facile gioco di trasformare la Storia in una eterna “ruota per criceti” dove è il popolo stesso a fungere da “motore e acceleratore” di un processo storico artefatto che va a tutto vantaggio dei mercanti stessi, e che procede, sempre “attraverso” il popolo, per rapida successione di crisi e guerre che devastano la massa preservando l’élite mercantile nella sua posizione di nuova ed occulta divinità.
Non solo, ma proprio attraverso la “macchina di persuasione occulta illuminista” ( attualmente in uso) riescono nella beffa di far passare questo potere, fin dal suo inizio ASSOLUTISTA e DITTATORIALE, come “dinamica astratta intrinseca alla Storia stessa” occultandolo in tal modo alla vista della popolazione; e crisi e guerre ad esso conseguenti come processo “democratico” e liberatorio “progresso sociale” (niente di nuovo sotto il sole quindi; più avanti ci porremo la questione se esista una qualche “nemesi storica”, o “eterogenesi dei fini” in tutto ciò … anche se a tale domanda aveva già risposto in epoca moderna lo stesso Nietzsche con le sue ennesime strampalate e “scientiste” teorizzazioni guarda caso inneggianti ad un “Superuomo” che si contrappone ad un “Dio che è morto” in una storia vista come “Eterno ritorno” … Sarà un caso, ma a preludio di ogni nuova epoca tornano sempre gli stessi concetti in salsa chantilly, parbleu !)
E proprio qui casca l’ asino: sapientemente vestita coi panni del progresso scientifico e tecnologico introdotto, bisognava infatti fornire al popolo bue l’idea ( in parte illusoria ed in parte concreta: dipende semplicemente dal punto di vista della classe sociale in cui ci si pone ) che attraverso tali “cicli” si potesse concretamente “avanzare e progredire” … e possibilmente senza tirare in ballo l’ intervento divino, come avevano inevitabilmente finito per fare anche gli ormai spremuti e spompati Kant e Vico che non sapevano più che pesci pigliare dovendo giustificare e al tempo stesso occultare, tra mille contraddizioni e funambolismi, la presenza di una “mano occulta” a guida sociale e dei cicli della storia !
Ed ecco che fortunatamente, in tardivo soccorso dei nostri, arrivano nell’800 gli studi naturalistici di Charles Darwin …
Darwin e l’annoso problema dell'”anello mancante”
Non staremo a perdere tempo su questo punto: benché gli studi di Darwin abbiano un fondamentale ed indiscutibile basamento scientifico ravvisabile nella selezione sessuale quale elemento di adattamento della specie all’ ambiente ( processo naturale per cui tendono a riprodursi solo i soggetti di ogni specie in quel momento più idonei a sopravvivere nell’habitat esistente ), Darwin passa stranamente alla storia per altra e ben più azzardata formulazione, ossia l’ “Origine della Specie”, dove il solito elemento spurio e fideista lo porta ad affermare la discendenza di tutti i primati, uomo incluso, da un comune antenato, avvalorando così quel concetto di EVOLUZIONISMO STORICO tanto caro al “modus agendi” dei mercanti ( e tanto difficile da giustificare volendo occultare il loro agire senza il comodo paravento divino ).
E’ quindi questo FALSO assunto scientista che viene storicamente pompato ed avvalorato, privilegiando del tutto gratuitamente un’ ipotesi “determinista” dell’evoluzione a puro scopo di propaganda.
Immanuel Kant e il principio di “Male Radicale”
Ma, come già preannunciato, il vero capolavoro di negazione della logica umanistica a favore di un ottuso e cieco fideismo lo troviamo in Kant e nel suo assunto di male radicale, secondo il quale “L’ uomo, pur razionalmente consapevole del bene, è portato irrazionalmente a scegliere il male” … con buona pace dei due fondamentali principi aristotelici di “conseguenza logica” e “non contraddizione”. E senza scomodare Aristotele, basta guardare all’ empiricità dei fatti per vedere che tale “regola” non è affatto una regola, quanto eventualmente un comportamento indotto, non senza il doloroso e temporaneo superamento di potenti barriere istintuali, in condizioni ben specifiche e limitate di stress estremo quali appunto possono verificarsi, per esempio, in stato di guerra: ma anche qui è “stranamente” necessario un lungo lavaggio del cervello per indurre i soldati ad uccidere a comando altri uomini, e se tale pratica si protrae oltre i limiti sopportabili provoca inevitabilmente le ben note psicosi di guerra nei soggetti esposti a tali ordini.
Al contrario, non solo applicando Kant si renderebbe automaticamente impossibile lo stesso perpetuarsi della specie ( che richiede cure amorevoli ed istintivamente orientate al “bene” dei cuccioli, solo per fare un esempio ), ma proprio in periodi di follia quali le guerre interviene la naturale empatia umana ad evitare un’ ecatombe generale: vada Kant a spiegare la sua astrusa teoria a chi spontaneamente nascondeva in casa il fuggitivo, il “nemico” addirittura, ben consapevole di mettere per questo a repentaglio la sua stessa esistenza !… Se fosse come sostiene Kant, non solo NESSUNO sopravviverebbe ad un conflitto, ma la specie umana si sarebbe estinta da un pezzo.
( Anche qui, è l’esigenza di propaganda atta ad introdurre sia elementi di controllo che di sottomissione ad una volontà esteriore, a guidare la mano del “più famoso filosofo dell’epoca moderna, il padre stesso della Ragione” … ma il suo folle pensiero continua ad essere acriticamente preso a modello, e tramandato da ogni cultura accademica ufficiale senza il minimo intervento critico del pur semplice e fortunatamente innato “buon senso” ! ) …
Un assolutismo (illuminato ?) che si tramanda da secoli
“… La sovranità sovranazionale di una élite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati .”
( David Rockefeller, 1991)
“Tutta la propaganda deve essere così popolare e a un tale livello intellettuale, che anche il più stupido di quelli a cui è diretta la recepirà… Tramite l’applicazione intelligente e costante della propaganda, la gente può essere spinta a vedere il paradiso come inferno, e anche nel senso opposto, considerare la condizione di vita più miserevole come paradiso”.
( Adolf Hitler )
Ora, è ovvio che il tipo di governance che proprio nel periodo dell’Illuminismo si sostituisce agli assolutismi di nascita, ben lungi dall’essere di tipo democratico, è stato fin dagli albori un assolutismo economico astutamente celato agli occhi della gente attraverso una ben condotta propaganda … fino ai giorni nostri. Oggi abbiamo la fortuna (?) di poter osservare queste dinamiche di svelarsi e venire direttamente allo scoperto: viene spontaneo chiedersi perché, e perché il potere non continui più semplicemente nella sua strategia di guida occulta della Storia.
Ci sarà un “lieto fine” ? L’orologio storico sapientemente “imbrigliato e accelerato” attraverso la dinamica del debito e delle crisi, e reso occulto grazie ai filosofi e propaganda varia, verrà finalmente “sbloccato” e lasciato più spontaneamente fluire ?
C’è una qualche “nemesi storica”, un senso “ad bonum” alla fine di tutto questo lungo processo ?? Avremo finalmente il raddrizzamento di quei postulati artatamente storpiati fin dal Rinascimento ? … Quien sabe, staremo a vedere.
E se da una parte c’è ben poco da stare tranquilli con questo tipo di personaggi che ha sempre mostrato un livello incredibile di cinismo ed ipocrisia, per altro verso è anche vero che si tratta pur sempre di un meccanismo storicamente guidato dall’uomo, quindi sostanzialmente di una “macchina”, un mezzo in sé neutro, la cui direzione ed escatologia dipenderà solo dalle reali intenzioni dell’autista.
Una macchina che, a volerla guardare positivamente, è fin qui riuscita con i suoi sistemi in una straordinaria “accelerazione” di un processo forse inevitabile, ma che avrebbe impiegato millenni a verificarsi spontaneamente … (ma anche questa non è altro che l’ennesima “filosofia” che non potremo mai verificare).
Anzi, è stranamente proprio lo stesso Vico, attraverso il concetto di “eterogenesi dei fini“, a suggerire come un bene superiore possa essere perseguito attraverso una serie di mali minori … assunto poi ripreso svariate volte nel corso della Storia da successivi pensatori …
Fidarsi ? Staremo a vedere, tanto possiamo fare ben poco, se non toccarci i maroni ben sapendo che brutta razza di impostori siano sempre stati banchieri e filosofi.
Fonti: Kant”> l’è mat (Confutazione di Kant in dialetto arquatese)
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