di Daniele Reale
Dagli anni 60 ad oggi cosa è cambiato?
Premetto che anche io, diversi anni fa, da buon ignorante che ero (simpatizzante leghista e di destra) per non so qual motivo, odiavo istintivamente gli Hippie,descritti nei film come i derelitti imperfetti di una società composta e regolare, che disturbavano l’ordine pubblico con i loro colori sgargianti e i loro festival improvvisati sulle rive di qualche fiume senza autorizzazione.
Mi ci sono voluti più di dieci anni per capire che in realtà gli Hippie sono stati gli ultimi europei liberi…
Dunque gli apparati di dis-informazioneconosciuti come Tv e Giornali, ancora oggi non mancano di descriverci la generazione Hippie come una massa di giovani sbandati che non si lavavano e che rifiutavano di seguire le regole civili del buon vivere, che non avevano voglia di lavorare e pensavano solo ad organizzare feste in cui ci si drogava e si finivano per fare le orgie.
Ma per fortuna, ci raccontano, in quegli anni gli apparati di potere sono intervenuti per porre fine a tutto quel “disordine sociale”, ristabilendo l’equilibrio oppressivo-sfruttativo-schiavista…
Si, perché loro erano contro le guerre…
Ora pensate a tutte quelle bombe che rischiavano di rimanere inesplose e abbandonate a se stessi nei magazzini militari.
Pensate anche a quanti nuovi mutui sono serviti per pagare tutto questo, le guerre sono state una fortuna, senza di esse i nostri nonni avrebbero rischiato di morire di noia senza un lavoro snervante di 12 ore al giorno in miniera, in fabbrica o in Svizzera, per accumulare soldi per costruire nuove case e mantenere la famiglia.
Ora pensate a tutti quei discorsi strappalacrime sul patriottismo, su: “il mio Paese è il migliore”, sul “io sono del nord e tu del sud”, sul “io sono bianco e tu negro”, sul “io sono ricco e tu povero di merda”.
Ecco, se gli Hippie avessero portato avanti le loro idee, ora ti ritroveresti in un mondo nuovo, dove tutti si rispettano a vicenda, dove ognuno si sposta da un lato all’altro del mondo senza esibire documenti e passaporti, senza rendere conto a nessuno e senza dover giustificare ogni volta ad estranei in uniforme i tuoi movimenti.
Pensate che negli anni 60 i figli dei fiori viaggiavano in pulman e in treno fino in India, passando per l’Afganistan, il Pakistan, l’Iran e altri paesi potenzialmente “terroristi”.
E chiacchieravano pure con quei terroristi, fumavano nei narghilè assieme a loro e venivano ospitati la notte nelle loro case, ma loro non sapevano che erano terroristi…perciò ci andavano d’amore e d’accordo, nonostante le loro culture fossero diverse.
Dove sarebbero ora tutte quelle fabbriche inquinanti che ci sequestrano 8 ore ogni giorno in cambio di quel prezioso salario da spendere in nuovi mutui e nuove rate?
Che fine avrebbero fatto tutti i cancelli, i recinti, le telecamere, con cui oggi isoliamo le nostre case per tener lontani i propri simili?
E che fine avrebbero fatto tutti quei maledetti barboni che rovinano il “decoro” delle nostre città?
L’amore per il prossimo ci avrebbe fatto sentire in dovere di sfamarli, amarli e rispettarli, ma per fortuna la ragione ha prevalso sui nostri innocenti sentimenti…
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Si perché gli Hippie erano drogati, si fumavano le canne e poi se ne stavano per ore a osservare il cielo senza far niente, e già allora questo irritava fortemente tutti gli assuefatti di caffeina e alcool che devono sfogare continuamente tutta la loro energia su qualcosa, o, qualcuno…
Fosse per loro oggi non ci sarebbero neppure quelle sane malattie moderne come il diabete!
La tiroide funzionerebbe ancora bene e non servirebbero trapianti di fegato agli alcolizzati cronici.
Ma per fortuna negli anni abbiamo aggiustato tutto!
Siamo riusciti grazie a rigide regole e disciplina a convertire quegli sbandati in produttori-consumatori che ora inquinano e distruggono da bravi capitalisti, non più figli dei fiori, ma figli dell’era industriale…
Ora abbiamo passaporti per spostarci e documenti per dimostrare agli altri chi siamo, cosa facciamo nella vita, se siamo sposati oppure no e quante volte al giorno caghiamo e pisciamo, abbiamo lavori stabili che annoiano le nostre vite, e non importa se dentro ci sentiamo spesso vuoti, insignificanti e soli, perché fuori abbiamo belle case!
Ognuno oggi può riempire il frigorifero e buttare nella spazzatura il cibo che avanza, e quando non sappiamo più dove mettere i rifiuti della nostra civiltà, li seppelliamo sotto terra come regalo per le generazioni future.
Oggi abbiamo un solo giorno la settimana per riposare, e tutto funziona bene, i ricchi sono tornati ricchi e i poveri nel frattempo sono divenuti ancora più poveri, l’uguaglianza è stata finalmente sconfitta!
E non ci servono nemmeno più tutti queiRave Party, dove la musica era gratuita e la notte finiva in orge, perché oggi abbiamo You Porn per ammazzarci di seghe quando non abbiamo dove sfogare le nostre fantasie più perverse.
A dire il vero spesso non ci si vestiva proprio, perché la nudità non era considerata volgare, ma naturale, e quindi non serviva uscire il sabato sera con 40cm di tacco, e le minigonne più corte di una mano per attirare l’attenzione.
Forse non ne sentivano nemmeno il bisogno le donne allora di attirare l’attenzione, perché quando sei abituato alla nudità, passa anche la perversione dalla mente, non si vede più la donna come un oggetto da azzannare per sfogare i propri repressi istinti, ma come un essere umano di sessualità opposta alla tua con cui si ha il piacere di fare l’amore.
Quella loro nudità, considerata estremamente volgare dalla società repressa civilmente e mentalmente di allora (ma lo è ancora oggi…) era invece estremamente naturale, al pari di quelle ben più antiche delle tribù selvagge, è noto infatti che esporre il proprio corpo nudo al sole e al vento ne rinforza il sistema immunitario e alleggerisce la mente, rendendola più libera e ricettiva, di conseguenza svaniscono anche le perversioni e i pensieri morbosi, poiché l’occhio abituato alla nudità non penserà più incessantemente ad essa come accade oggi…
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