Il diritto di contare: le “figure nascoste” nella storia della NASA

Il diritto di contare: le “figure nascoste” nella storia della NASA

Arriva in sala il prossimo 8 marzo Il diritto di contare, film di Theodore Melfi con Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monáe e Kevin Costner.

L’epopea della corsa americana alla conquista dello spazio e della Luna, a ormai mezzo secolo di distanza, si è lasciata alle spalle il ricordo indelebile della manciata di uomini che hanno messo piede sul nostro satellite, lasciando però nell’ombra e talvolta condannando all’oblio le decine di scienziati e tecnici che resero possibile quell’avventura: un patrimonio di personaggi e storie ancora ampiamente inesplorato anche sotto il profilo cinematografico.

Contribuisce oggi a colmare seppur in minima parte,  Hidden Figures, in italiano Il diritto di contare, dedicato alle matematiche afroamericane Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, che diedero un contributo fondamentale ai calcoli relativi alle rotte, alle traiettorie, alle cosiddette ‘finestre di lancio’, delle navette, attraversando tutta l’età dell’oro del programma spaziale americano, dal primo volo orbitale di John Glenn, alla missione lunare dell’Apollo XI, fino ai voli dello Shuttle e ai primi calcoli relativi al possibile viaggio verso Marte.

Tutto ciò usando il loro talento per la matematica e  avvalendosi anche dei primi calcolatori elettronici, in un’epoca in cui per mandare l’uomo sulla Luna vennero usate tecnologie che oggi appaiono obsolete anche per il più comune degli smartphone.

Il Diritto di ContareDonne e per di più afroamericane: in una società in cui i pregiudizi razziali erano ancora radicati e il femminismo era ben al di là da venire, Katherine Johnson e le sue colleghe riuscirono a farsi largo e dare un contributo determinante alle missioni spaziali, in un ambiente che, pur non esente dai medesimi pregiudizi presenti nel resto della società, era uno dei pochi ‘porti franchi’ in cui le capacità di chiunque di contribuire alla causa del programma spaziale andavano oltre qualsiasi considerazione legata a sesso o colore della pelle.

A portare sullo schermo la vicenda è stato Theodore Melfi – che  ne ha scritto anche la sceneggiatura assieme ad Allison Schroeder – qui  al suo secondo lungometraggio dopo essersi segnalato con l’esordio della commedia musicale St. Vincent, utilizzando come base di partenza la biografia firmata da Margot Lee Shatterly.

Le tre protagoniste avranno i volti di Tarji P. Henson (Katherine Johnson), candidata all’Oscar per Il curioso caso di Benjamin Button e gunta alla grande notorietà grazie ai ruoli di Jocelyn Carter nella serie Person of Interest e soprattutto di Cookie Lyon in Empire; Octavia Spencer (Dorothy Vaughan), pluripremiata per la sua interpretazione in The Help e Janelle Monáe (Mary Jackson), fin qui nota soprattutto per la sua carriera di cantante r’n’b.

Della partita saranno anche Kevin Costner, Kirsten Dunst e Jim Parsons (lo Sheldon Cooper di Big Bang Tehory), mentre Glen Powell (Tutti vogliono qualcosa) ‘nomen omen’ darà il volto a John Glenn, primo astronauta statunitense ad aver compiuto un volo orbitale attorno alla Terra.

Colonna sonora firmata da Hans Zimmer e cui ha collaborato anche il re Mida del pop di matrice funk e r’n’b Pharrell Williams,  con la canzone portante Runnin; Williams ha tra l’altro contribuito anche alla produzione del film.

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