I dati oggettivi denunciano chiaramente che a fronte di una percentuale irrilevante di donne impossibilitate ad allattare corrisponde invece un costante aumento di fatturato delle aziende e tassi di allattamento ben lontani dalle raccomandazioni internazionali. I casi sono due: o sempre più donne hanno deciso di non allattare i propri figli, o intervengono interferenze non sempre lecite.<
Le accuse non sorprendono, perché da anni raccogliamo le testimonianze di madri che pur potendo e volendo allattare, sono state indirizzate verso l’alimentazione artificiale senza alcuna necessità oggettiva e contro il loro volere. È davvero grave che si faccia profitto sulla salute di donne e bambini, ed è ancor più vergognoso che questo avvenga nelle dimensioni protette degli ospedali o degli studi medici a cui i cittadini si affidano fiduciosi.
MAMI e IBFAN Italia ritengono di dover essere presenti con il loro avvocato, Mariacristina Petrolo del Foro di Roma, durante questo delicatissimo primo processo contro una pratica diffusa quanto nociva della salute psico-fisica di donne e bambini, così come indicato nel 1981 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e anche dal Ministero della Salute italiano in un documento contenente le linee guida sull’allattamento1.
MAMI E IBFAN Italia ricordano alle donne che esiste un vademecum del Ministero della Salute per segnalare le violazioni al Decreto Ministeriale 82/2009 sugli alimenti per lattanti2 e di segnalare a IBFAN Italia (segreteria@ibfanitalia.org) i comportamenti scorretti.
Per contatti: Avv. Mariacristina Petrolo – 06-37514256
Claudia Pilato – IBFAN Italia – 347-8467636
Paola Negri – IBFAN Italia – 366-6486991
Trovate una rassegna stampa delle fasi preliminari del processo qui:
bit.ly/2ho1i6j
bit.ly/2gCAu3s
1: bit.ly/2hoal7f pagine 5 e 6
2: bit.ly/2gCBZhT
from Ibfan Italia bit.ly/2gCAJvg