RESPONSABILITA’

La storia, si dice, va studiata per evitare che certe situazioni si ripetano… la tragedia di questi giorni ci dice che il concetto vale non solo per i grandi avvenimenti politici e sociali, ma anche quelli catastrofici. Ogni volta che in Italia c’è un terremoto, si ripetono più o meno le stesse cose… poi però il fatto che a cadenza più o meno decennale le tragedie si ripetano fa pensare che ci sia qualcosa che impedisca al ‘circuito’ di chiudersi, facendo si che sistematicamente la storia si ripeta.

Questo qualcosa secondo me è la responsabilità personale: nessuno lo dice mai, ma il problema di fondo dei terremoti — e anche del dissesto idrogeologico, la seconda grande causa di catastrofi in Italia — è che nessuno può permettersi il lusso di pensare che certe cose possano capitare solo agli altri.

Il fatto è che in Italia, quando qualcuno si costruisce o compra casa, raramente si informa delle problematiche del territorio, si va a leggere se nella zona ci sono problemi particolari,  o chiede delucidazioni su come sono stati costruiti gli edifici: si guarda alla posizione della casa, alla disposizione delle camere, alla vista… non ci si fa le prime domande che, in un territorio flagellato da terremoti o torrenti che esondano, ognuno dovrebbe porre prima di ogni altra.

Certo, è un problema di educazione: mi chiedo in quante aule scolastiche, dalle primarie alle superiori, si parli di questi problemi… non credo che questo tipo di temi rientri nei programmi scolastici… però, manca questo, come manca tanto altro: insomma chiediamoci perché ad esempio, tutti sanno ‘che l’inglese scolastico non serve a niente’ e allora mandano i figli all’estero o a corsi specializzati,  e tutti sanno allo stesso modo che a scuola non si parla di terremoti  e di dissesto idrogeologico, ma nessuno fa dei corsi.

Il fatto è che, se a fronte della mancanza di educazione e quindi di sensibilità, ci fossero istituzioni ‘illuminate’ che provvedessero dall’alto, allora il problema sarebbe risolto; ma le ‘istituzioni’ volenti o nolenti sono espressioni della popolazione  e quindi qui siamo di fronte a un circolo vizioso: chi governa si preoccupa di un tema solo quando questo diventa ‘sensibile’ nelle opinioni dell’elettorato e quindi ad esso si collegano voti e risultati delle elezioni.

Tutto alla fine risiede nella responsabilità personale dei singoli individui: nell’ultima occasione abbiamo visto esempi — pochi — di gente la cui casa in mezzo al disastro è rimasta perfettamente in piedi, senza alcun problema o con danni trascurabili: perché? Perché in quel caso il singolo ci ha pensato: sapeva che la zona è sismica e ha provveduto. A Norcia abbiamo avuto l’esempio di governanti illuminati che dopo un terremoto hanno provveduto, e infatti Norcia sta lì, con pochi o nessun danno.

La ‘Storia’ richiama ognuno di noi alla responsabilità della cura e della sicurezza dei propri beni: bisogna chiedere e informarsi, andare dall’amministratore di condominio e chiedere chiarimenti, usare le assemblee non per le solite gazzarre, ma per prendere almeno in considerazione le questioni… quando si compra casa, informarsi; quando si decide di costruirsela, capire quale sia la storia della zona e nel caso rinunciare a qualche finitura per un po’ di sicurezza in più.

Se la sensibilità e l’interesse dei singoli per questo tipo di problemi si diffonderà, di conseguenza anche chi governa prenderà provvedimenti; ma il punto è che tutto fatalmente deve partire dal basso… altrimenti, ho l’impressione che tra una decina di anni saremo di nuovo qui, a piangere dei morti, a incavolarci per le costruzioni di carta velina e a recriminare sul fatto che in una nazione ad alto rischio sismico ed idrogeologico, a scuola non si effettua mai nemmeno un’esercitazione antisismica.

from crampi2 ift.tt/2bzYcK5

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