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I 10 luoghi più radioattivi del pianeta

Nonostante il terremoto del 2011 e le preoccupazioni per Fukushima abbiano riportato la minaccia della radioattività di nuovo nella coscienza pubblica, molte persone non si rendono ancora conto che la contaminazione è un pericolo che riguarda tutto il mondo.

I radionuclidi figurano tra le prime sei minacce tossiche, come indicato da un rapporto del 2010 del Blacksmith Institute, una organizzazione non governativa che si occupa di inquinamento. Potreste restare sorpresi dalla posizione di alcuni dei luoghi più radioattivi al mondo – e quindi dal numero delle persone che vivono nel terrore per gli effetti che le radiazioni possono avere su di loro e sui loro figli.

10. Hanford, USA

Il sito di Hanford, a Washington, era parte integrante del progetto di bomba atomica degli USA, avendo prodotto plutonio per la prima bomba nucleare e per la bomba “Fat Man”, usata a Nagasaki. Durante la Guerra Fredda, il sito intensificò la produzione, fornendo plutonio per la maggior parte delle 60.000 armi nucleari americane. Anche se dismesso, contiene ancora due terzi del volume delle scorie altamente radioattive del paese – circa 53 milioni di litri di scorie liquide, 25 milioni di metri cubi di rifiuti solidi e 200 chilometri quadrati di acque contaminate al di sotto dell’area, che lo rendono il sito più contaminato degli Stati Uniti. La devastazione ambientale di quest’area dimostra che la minaccia della radioattività non è semplicemente qualcosa che può arrivare con un attacco missilistico, ma può nascondersi nel cuore del proprio stesso paese…


9. Il Mediterraneo

Da anni, la ‘Ndrangheta è accusata di aver usato il mare come un luogo comodo per sversare rifiuti pericolosi – scorie radioattive comprese – tariffando il sevizio e intascando i profitti. Legambiente sospetta che circa 40 navi cariche di rifiuti tossici e radioattivi siano scomparse nelle acque del Mediterraneo dal 1994. Se queste accuse fossero vere, dipingerebbero il quadro preoccupante di un quantitativo sconosciuto di scorie nucleari nel Mediterraneo il cui vero pericolo sarà davvero compreso quando le centinaia di barili si deterioreranno o se in qualche modo dovessero aprirsi. La bellezza del Mar Mediterraneo potrebbe davvero nascondere una catastrofe ambientale in corso.

8. La costa somala
L’organizzazione mafiosa italiana appena citata non ha condotto i suoi loschi affari solo nei propri confini. Vi sono anche accuse che le acque e il suolo somalo, non protetti dal governo, siano stati usati per l’affondamento o l’interramento di scorie nucleari e metalli tossici – tra i quali 600 barili di rifiuti tossici e nucleari, e rifiuti ospedalieri radioattivi. Infatti, secondo il Programma Ambiente delle Nazioni Unite, i barili arrugginiti contenenti scorie trascinati sulle coste somale durante lo Tsunami del 2004 sarebbero stati scaricati in mare già negli anni ’90. La Somalia è un’anarchica terra desolata, e gli effetti di queste scorie sulla popolazione impoverita potrebbero essere addirittura peggiori di ciò che questa gente ha già sperimentato.

7. Mayak, Russia

Il complesso industriale di Mayak, nel nord-est della Russia, ha un impianto nucleare da decenni, e nel 1957 è stato teatro di uno dei peggiori incidenti nucleari del mondo. Fino a 100 tonnellate di scorie radioattive furono rilasciate in seguito ad una esplosione che contaminò un’area enorme. L’esplosione è stata tenuta segreta fino agli anni ’80. A partire dagli anni ’50, le scorie della centrale venivano scaricate nell’area circostante e nel Lago Karachay. Ciò ha portato alla contaminazione della riserva d’acqua sulla quale migliaia di persone fanno affidamento ogni giorno. Gli esperti ritengono che Karachay è forse il luogo più radioattivo del mondo, e oltre 400.000 persone sono state esposte alle radiazioni provenienti dall’impianto in seguito a diverse serie di incidenti accaduti – tra i quali incendi e micidiali tempeste di sabbia. La bellezza naturale del Lago Karachay nasconde i suoi inquinanti mortali, e i livelli di radiazione nei punti in cui le scorie radioattive scorrono nelle sue acque sono sufficienti ad uccidere un uomo nell’arco di un’ora.

6. Sellafield, UK

Situata sulla costa occidentale dell’Inghilterra, Sellafield era originariamente una struttura che produceva plutonio per le bombe nucleari, ma in seguito si è indirizzata verso l’ambito commerciale. Sin da quando è diventata operativa, centinaia di incidenti si sono verificati nell’impianto, e circa due terzi degli edifici stessi sono ora classificati come rifiuti nucleari. L’impianto rilascia giornalmente qualcosa come 8 milioni di litri di scorie contaminate nel mare, rendendo il Mare d’Irlanda il mare più radioattivo del mondo. L’Inghilterra è famosa per le sue distese verdi e per i suoi paesaggi ondulati, ma, annidata nel cuore di questa nazione industrializzata c’è una struttura tossica, soggetta ad incidenti, che vomita scorie pericolose negli oceani del mondo.
5. Complesso Chimico Siberiano, Russia
Mayak non è l’unico sito contaminato in Russia; la Siberia ospita un complesso chimico che contiene scorie nucleari accumulatesi per oltre quattro decadi. I rifiuti liquidi sono accantonati in piscine non coperte e container mal tenuti conservano oltre 125.000 tonnellate di rifiuti solidi, mentre lo stoccaggio sotterraneo è potenzialmente a rischio di perdita nelle acque sotterranee. Pioggia e vento hanno diffuso la contaminazione nella natura e nella zona circostante. Vari incidenti minori hanno portato alla perdita di plutonio e ad esplosioni che hanno diffuso radiazioni. Sebbene il paesaggio innevato abbia un aspetto puro ed immacolato, i fatti parlano chiaro sui veri livelli di inquinamento riscontrati nell’area.
4. Il Poligono, Kazakistan
Un tempo, luogo dove l’Unione Sovietica effettuava i suoi test atomici, oggi quest’area fa parte del nuovo Kazakistan. Il sito fu destinato al progetto per la bomba atomica sovietica a causa del suo status di area “disabitata” – a dispetto del fatto che vivessero nell’area 70.000 persone. In questa struttura l’URSS fece detonare la sua prima bomba atomica; il luogo detiene il record di maggior concentrazione di esplosioni nucleari al mondo: 456 test nell’arco di 40 anni dal 1949 al 1989. Mentre gli esperimenti condotti nella struttura – e il loro impatto in termini di esposizione alle radiazioni – furono tenuti segreti dai sovietici fino alla chiusura della struttura nel 1991, gli scienziati calcolano che la salute di 200.000 persone sia stata direttamente danneggiata dalle radiazioni. Il desiderio di distruggere paesi stranieri ha portato allo spettro della contaminazione nucleare che incombe sulla testa di coloro che una volta erano cittadini dell’URSS.
3. Mailuu-Suu, Kirghizistan
E’ considerato uno dei dieci siti più inquinati della Terra dal rapporto del Blacksmith Institute del 2006. Le radiazioni a Mailuu-Suu non derivano da bombe nucleari o da centrali, ma dall’estrazione dei materiali necessari ai processi che queste comportano. L’area ospitava una struttura di estrazione e lavorazione dell’uranio; oggi restano 36 discariche di scorie di uranio – oltre 1, 96 milioni di metri cubi. La regione è anche a rischio sismico, ed una qualsiasi rottura del contenimento potrebbe scoperchiare il materiale o causare la caduta delle scorie nei fiumi, contaminando l’acqua utilizzata da centinaia di migliaia di persone. Questa gente potrebbe non dover mai vivere il pericolo di un attacco nucleare, ciononostante, hanno buone ragioni di temere una pioggia radioattiva ogni volta che la terra trema.

2. Chernobyl, Ucraina

Teatro di uno dei più gravi e nefandi incidenti nucleari del mondo, Chernobyl è ancora fortemente contaminata, nonostante il fatto che ora ad un piccolo numero di persone sia consentito stare nell’area per un periodo limitato di tempo. Il famoso incidente provocò l’esposizione alle radiazioni per oltre 6 milioni di persone, mentre le stime riguardo al numero dei morti causati dal disastro di Chernobyl vanno dai 4.000 a addirittura 93.000. L’incidente rilasciò 100 volte più radiazioni delle bombe di Hiroshima e Nagasaki. La Bielorussia ha assorbito il 70 per cento delle radiazioni, e da allora i suoi abitanti devono confrontarsi con un aumento dell’incidenza dei tumori. Ancora oggi, la parola Chernobyl evoca immagini orribili di sofferenza umana.

1. Fukushima, Giappone

Le tragedie del terremoto e dello tsunami del 2011 hanno distrutto case e vite umane, ma gli effetti della centrale nucleare di Fukushima rappresentano forse il pericolo più duraturo. Il peggior incidente nucleare dopo Chernobyl ha causato la fusione del nocciolo di tre dei sei reattori, perdita di materiale radioattivo nell’area circostante e nel mare, rilevato fino a 200 chilometri dall’impianto. Siccome l’incidente e le sue conseguenze sono ancora in corso, non si conosce ancora la reale portata dell’impatto ambientale. Il mondo sentirà ancora gli effetti di questo disastro nelle generazioni a venire.

from La Crepa nel muro bit.ly/2rvfe37

Il Pianeta è più “verde” di quanto si pensava

L’attualità scientifica è raramente prodiga di buone notizie per l’ambiente, la natura, la biodiversità e, in definitiva, l’umanità. 
Conviene quindi rallegrarsi dell’annuncio fatto, giovedì 11 maggio, da un’équipe internazionale di ricercatori sulla rivista scientifica Science.
Viene evidenziato che la copertura boschiva del Pianeta sarebbe di circa il 10% più estesa di quanto annunciato dalle stime precedenti. 

Questa revisione verso l’alto riguarda le foreste delle zone aride, fino a questo momento mal inventariate.

Le formazioni silvestri, che coprono circa 4 miliardi di ettari, si estendono su 30% della superficie delle terre emerse. Le immagini che vengono in mente per evocarle sono abitualmente quelle di lussureggianti foreste tropicali, rustiche foreste boreali o delle più tranquille foreste temperate. 
Ma le zone aride – quelle dove l’evaporazione è superiore alle precipitazioni annuali – che rappresentano un po’ più del 40% della superficie continentale, non ne sono pertanto sprovviste …

Questa osservazione riguarda un largo ventaglio di contesti climatici, dalle terre cosiddette “sub-umide secche” – principalmente costituite dalla savana sudanese, dalle foreste e dalle praterie dell’America del sud, dalle steppe dell’Europa dell’est e del sud della Siberia, nonché dalle praterie canadesi – fino alle regioni “iper-aride”, dove domina il deserto, essenzialmente quello del Sahara e dell’Arabia.
E’ sicuramente nella prima categoria, la meno arida, che si trova la maggior parte delle famiglie arboree.

Immagini a risoluzione molto alta

A destra: ripartizione delle foreste (in verde) nelle zone aride

Per valutare la loro estensione, una trentina di scienziati di tredici Paesi ha passato al setaccio delle immagini satellitari fornite da Google Earth, coprendo più di 210.000 appezzamenti di 0,5 ettari ripartiti sull’insieme del Globo.
“Le valutazioni precedenti si rifacevano a metodi classici di telemonitoraggio, con una risoluzione spaziale media da 30 a 250 metri che non permetteva di differenziare chiaramente la vegetazione dal suolo”, spiega il primo autore dello studio, Jean-Francois Bastin, ricercatore associato all’Università Libera di Bruxelles e consulente dell’Organizzazione Onu per agricoltura e alimentazione (FAO).
“Tanto più che”, continua, “le zone aride hanno una vegetazione specifica, che si adatta spesso alla siccità perdendo le proprie foglie durante una gran parte dell’anno, così da ridurre l’evapo-traspirazione”.
La sua équipe ha utilizzato delle immagini a risoluzione molto alta, che permettono un grado di precisione inferiore ad un metro. E’ apparso così che le regioni aride nascondono un totale di circa 1,1 miliardi di ettari di foresta, così come la definisce la FAO: una parte in cui almeno il 10% della superficie à coperta da un tetto, fatto di fogliame degli alberi, a condizione che questa parte non sia coltivata o soggetta ad altre attività umane.
Un lavoro molto innovativo

Si tratta di un’estensione comparabile a quella delle foreste tropicali umide. Meglio, si tratta di circa due terzi di formazioni vegetali dense – foreste “chiuse” -, il cui fogliame copre almeno il 40% del suolo.

Nel dettaglio, i territori boschivi sono più sviluppati a sud del deserto del Sahara, nella parte sud dell’Africa, attorno al Mediterraneo, in Russia, nel centro dell’India, sulle coste australiane, nell’ovest dell’America latina, nell’est del Brasile, nel nord del Venezuela e della Colombia, nonché al centro del Canada.

Questo censimento alla lente d’ingrandimento aumenta di 467 milioni di ettari la superficie fino ad oggi attribuita alle foreste delle zone aride, il che rappresenta un’estensione di circa un decimo dell’insieme del patrimonio boschivo del Pianeta, portato in un solo colpo a 4,3 miliardi di ettari.
“Si tratta di un lavoro molto innovatore e molto interessante, commenta Jérome Chave, direttore delle ricerche al CNRS (laboratoire Evolution et diversité biologique di Toulouse), che non ha partecipato a questo studio. La combinazione dei dati ad alta risoluzione spaziale con i metodi di analisi rapida e massiccia, permette di ottenere una visione globale delle foreste delle zone secche”.
“Anche se”, aggiunge, “si può discutere sulla definizione di foresta fatta dalla FAO, che copre delle realtà molto diverse senza distinguere la copertura forestale continua da quella frammentata”. Questa definizione è ai suoi occhi “più politica che ecologica”: essa tende a sottolineare le sfide del settore forestale per i Paesi in via di sviluppo.
Comprendere meglio il ciclo del carbone
Il fatto che il Pianeta ci appaia ormai più verdeggiante non deve però portarci a relativizzare le devastazioni della deforestazione. Né tantomeno a pensare che grazie a questo patrimonio silvestre sconosciuto, lo stesso potrebbe assorbire più CO2.
“I nostri risultati contribuiscono semplicemente a meglio comprendere il ciclo globale del carbone”, spiega Jean-Francois Bastin. In particolare a risolvere in parte il mistero dei “pozzi mancanti di carbonio”.
Gli scienziati stimano che in effetti più della metà del CO2 emesso dalle attività umana si accumula nell’atmosfera, il resto si ripartisce quasi in egual misura tra gli oceani e le zone continentali. 
Ora, facendo il bilancio di questi scambi, gli esperti constatano che esistono dei depositi di carbone terrestre non identificati. Le foreste delle regioni aride ne sono senza dubbio un componente, senza essere necessariamente delle trappole supplementari per CO2.
“I nostri lavori devono soprattutto condurre alla attuazione di programmi di conservazione e di restaurazione della copertura boschiva delle regioni povere, che possono svolgere un ruolo importante nella lotta contro il cambiamento climatico, la desertificazione e la perdita di biodiversità’”, precisa il ricercatore.
Tanto più che, secondo la FAO, circa 2 miliardi di persone vivono in questi territori desertici, dove gli alberi forniscono frutti e foglie per il cibo e per il foraggio degli animali, come anche legname per cucinare e riscaldare. Le popolazioni di acacie, di eucalipti o di baobab scoperte sono un bene prezioso da preservare e non da dilapidare.

(Articolo di Pierre Le Hir, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 12/05/2017)
Letto e tratto da: www.aduc.it

467 milioni di ettari di foreste scoperte 
grazie ai satelliti.
Video qui: www.rtl.be
Foresta di baobab in Senegal

from La Crepa nel muro bit.ly/2qvLIKr

Il Vaticano e Pianeta X/Nibiru

Cosa si dice in giro a proposito di Nibiru/Planet X/ Nemesis/Blu Kashina/Sedna/Tyche/etc etc ..e quali ipotetiche implicazioni con il Vaticano?
Ecco un articolo che propone una visione d’insieme sul tema ..
Catherine

 Il Vaticano, anno dopo anno, sta rilasciando informazioni su Nibiru, che sembra ormai entrando nel nostro sistema solare e sui nostri vicini extraterrestri che forse in passato hanno già incontrato i funzionari del Vaticano.

Mentre i media mainstream rimangono vistosamente in silenzio, mentre la nostra attenzione viene spostata sui temi politici, economici, sportivi, ecc…,stanno trapelando informazioni dal Vaticano che indicano la presenza di extraterrestri nel cosmo e sul nostro pianeta, e l’arrivo del Pianeta X o Nibiru.
Le seguenti testimonianze confermano la conoscenza di argomenti come gli extraterrestri e Nibiru da parte del Vaticano:


La religione ha bisogno di riconoscere gli extraterrestri

Pierre Lena, un astrofisico francese e membro della Accademia Pontificia, in una conferenza di astrobiologia nel novembre 2009, ospitata dal Vaticano ha dichiarato quanto segue: “L’astrobiologia è una scienza matura che dice cose molto interessanti che potrebbero cambiare la visione che l’umanità ha di se stessa. La chiesa non può essere indifferente a questo.”…

La completa rivelazione è imminente

Chris Impey, un professore universitario e il Vice Capo del Dipartimento presso l’Università di Arizona e un oratore principale alla Conferenza di astrobiologia ha aggiunto:” La prima scoperta si trova a pochi anni di distanza.” 

La salvezza extraterrestre

Guy Consolmagno, un astronomo gesuita del Vaticano ha dichiarato: “Molto presto le nazioni guarderanno agli alieni per la loro salvezza”. Consolmagno crede che gli esseri umani non siano gli unici esseri intelligenti creati da Dio nell’universo ed ha aggiunto che queste forme di vita non umane sono descritte nella Bibbia come i Nephilim.


C’è bisogno di scrivere una nuova storia veritiera
Dr. Christopher Corbally, Vice Direttore dell’Osservatorio Vaticano per la ricerca al Mount Graham fino al 2012, crede che la nostra immagine di Dio dovrà cambiare qualora la divulgazione di vita aliena fosse presto svelata dagli scienziati.

Gli ET sono già qui

Monsignor Corrado Balducci non solo credeva alla presenza di intelligenze aliene che già interagiscono con il nostro pianeta, ma anche che il Vaticano sia stato a conoscenza di questo. Balducci credeva che il contatto extraterrestre sia avvenuto realmente e che gli incontri extraterrestri “non sono demoniaci, non sono causa di perdita di valore psicologico, non sono un caso di attacco di un entità nemica, ma che questi incontri meritano di essere studiati con attenzione.”

Vaticano portavoce con i nostri vicini galattici?

Monsignor Balducci ha anche affermato: “Il potere di Dio è senza limiti, è non solo è possibile ma anche probabile che esistano pianeti abitati. Ho sempre voluto essere il portavoce di questi popoli delle stelle che sono anche parte della gloria di Dio e continuerò a portare ciò all’attenzione della Santa Madre Chiesa”.
E’ possibile che qualcuno della Chiesa, che ha mantenuto la verità nascosta per millenni, ha voluto rappresentare il nostro pianeta in qualità di portavoce con i nostri vicini galattici.

Dite addio alla religione

Un estratto da un articolo intitolato, EXO-VATICANA, nel quale Thomas Horn ha dichiarato:
In un articolo per l’Interdisciplinare Encyclopedia of Religion and Science, Padre Giuseppe Tanzella-Nitti, un teologo dell’Opus Dei della Università Pontificia della Santa Croce di Roma, spiega come si potrebbe davvero essere evangelizzati durante il contatto con “gli alieni spirituali”. Egli sostiene sia benefica l’esistenza di una civiltà extraterrestre, e sarebbe incline a rispettare l’alieno e riconoscere l’origine comune delle nostre diverse specie come provenienti dallo stesso Creatore. Secondo Padre Giuseppe, questo contatto con un intelligenza non terrestre potrebbe quindi offrire nuove possibilità “di una migliore comprensione del rapporto tra Dio e l’intera creazione”. Il sacerdote afferma che questo non obbligherebbe immediatamente il cristiano “a rinunciare alla sua fede in Dio semplicemente sulla base di nuove informazioni inaspettate di carattere religioso da civiltà extraterrestri“, ma che una tale rinuncia potrebbe venire subito dopo che un nuovo originario contenuto religioso proveniente dal di fuori della Terra venga considerato come ragionevole e credibile. “Una volta che l’attendibilità delle informazioni è stata verificata” il credente avrebbe dovuto “conciliare tali nuove informazioni con la verità che lui o lei già conosce e crede sulla base della rivelazione del Dio Uno e Trino, conducendo una rilettura del Vangelo comprensivo dei nuovi dati.”

Il Vaticano conosce Nibiru già da un bel po’

In un’intervista del 1997 con Art Bell su Coast to Coast AM, a Padre Malachi Martin è stato chiesto il motivo per cui il Vaticano è coinvolto nello studio dello spazio profondo al Mt. Graham Observatory. Martin rispose: “Perché coloro che sono ai massimi livelli dell’amministrazione e della geopolitica del Vaticano, sanno cosa sta succedendo nello spazio, e ciò che si sta avvicinando potrebbe essere di grande importanza nei prossimi cinque o dieci anni”.


La storia della creazione biblica verrà rivista

Il Rev. Jose Gabriel Funes, astronomo e direttore della Specola Vaticana, ha dichiarato: “Così come c’è una moltitudine di creature sulla Terra, ci potrebbero essere altri esseri, anche quelli intelligenti, creati da Dio. Ciò non contraddice la nostra fede, perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio.” 


La non importanza di Gesù

Funes ha aggiunto: “Dio si è fatto uomo In Gesù per salvarci. In questo modo, se esistessero altri esseri intelligenti, non è detto che avrebbero bisogno di redenzione. Potrebbero essere in piena armonia con il loro creatore”.

Un insider del Vaticano ha rivelato dei segreti sul Secretum Omega e su Nibiru

Nel 2005, un insider gesuita di alto livello ha diffuso filmati di Nibiru insieme alla documentazione segreta del Vaticano, coinvolto in un progetto Top Secret chiamato Secretum Omega, concertato con la NASA, in cui una sonda con una telecamera a raggi infrarossi di alta potenza è stata segretamente lanciata in orbita per monitorare il fantomatico “10° pianeta”.

Questo insider ha dichiarato:
Quello che posso dire è che è stato costruito nel 1990 con lo scopo di studiare tutti i corpi celesti anomali che si avvicinano Terra, simile a quello che la CIA ha fatto con uno dei suoi “occhi segreti”, il gemello di Hubble, denominato “SkyHole 12”.
Inoltre, si hanno notizie di incontri segreti (degli alieni) con Papa Pio XII, e dell’avvicinamento di un corpo celeste nel sistema solare in cui risiede un avanzato razza aliena bellicosa.
Durante l’analisi di alcuni dati e informazioni provenienti dal radiotelescopio in Alaska è stato scoperto che una sonda spaziale, parte di un programma di esplorazione dello spazio profondo chiamato “SILOE” e avviato nel 1990, aveva scattato una fotografia di un enorme pianeta in avvicinamento al nostro sistema solare.
L’informazione è stata ricevuta in Alaska nell’ottobre del 1995. A quel tempo, all’interno del Vaticano, vi erano due fazioni in lotta per il possesso e il controllo di tali informazioni, che sono state classificate più che “Top Secret”.
Questa sonda è stata creata nell’Area 51, ed ha un motore ad impulso elettromagnetico. La sonda aveva come scopo quello di avvicinarsi a quel pianeta misterioso, correggere la propria direzione per evitare l’impatto e di tornare in questo sistema solare ad una posizione abbastanza vicina per trasmettere i dati e le immagini al radio telescopio situato in Alaska.

Da un articolo pubblicato negli Stati Uniti il 10 settembre 1984

Una forza invisibile sta tirando le orbite di Urano e Nettuno, gli astronomi sospettano possa essere Planet X o un 10° residente nel quartiere celeste della Terra.
L’anno scorso, il satellite astronomico a infrarossi (IRAS), girando in un’orbita polare a 560 miglia dalla Terra, ha rilevato il calore da un oggetto a circa 50 miliardi di miglia di distanza che è ora oggetto di speculazioni.
“Tutto quello che posso dire è che non sappiamo di cosa si tratta”, dice Gerry Neugesbeuer, direttore del Palomar Observatory per il California Institute of Technology. Gli scienziati sperano che i viaggi spaziali unidirezionali delle sonde Pioneer 10 e 11 possano contribuire a localizzare il corpo celeste senza nome.

La NASA ha ammesso l’esistenza di Nibiru o Pianeta X

Un comunicato stampa della NASA nel 1992, ha dichiarato quanto segue: “deviazioni inspiegabili nelle orbite di Urano e Nettuno a causa di un grande corpo esterno al sistema solare di 4 a 8 volte la masse terrestre, su un’orbita molto inclinata, ad oltre 7 miliardi di miglia dal Sole” …

Il telescopio LUCIFER del Vaticano

Il Vaticano possiede alcuni dei telescopi più potenti del mondo. C’è da chiedersi “perché”? Un telescopio particolare, chiamato Lucifer si trova al Mount Graham Observatory ed è un telescopio binoculare ad infrarosso, di grandi dimensioni per la ricerca extragalattica”.
Il Vaticano ha questi telescopi ad alta potenza per monitorare avvertimenti biblici quali “Assenzio” o Nibiru/Pianeta X:
“E il terzo angelo suonò, e cadde una grande stella dal cielo, ardente come una torcia, e cadde sulla terza parte dei fiumi e le sorgenti delle acque; E il nome della stella è Assenzio; e la terza parte delle acque divenne assenzio; e molti uomini morirono di quelle acque, perché erano diventate amare“(Apocalisse 08,10-11).

Un’altra possibilità è che il Vaticano stia monitorando l’attività extraterrestre e abbia già avuto contatti con gli ET da centinaia o migliaia di anni, che possono spiegare la credenza religiosa in un “Dio”, che nei testi religiosi può essere un extraterrestre e non la fonte ultima o il Creatore di tutto.

Plutone in Capricorno distruggerà la moneta, il governo e la religione

Plutone è entrato in Capricorno nel 2008 e vi rimarrà fino al 2023. Plutone è conosciuto come il “Destroyer” e distruggerà tutto ciò che non è nell’interesse dell’umanità, compreso il denaro, il governo e la religione.

L’ultima volta che Plutone era in Capricorno è stato nel 1700 durante le rivoluzioni francese e americana. Se si guarda gli avvenimenti del mondo, si vedrà che ci sono rivoluzioni in molti Paesi.
Quando Plutone è entrato in Capricorno nel 2008, abbiamo visto il crollo di 100 banche, con l’eccezione di quelle “troppo grandi per fallire”.

Il crollo dei “poteri”

Troverete maestri e conoscitori di astrologia ai più alti livelli di governi e società segrete, perché queste sono le persone che conoscono i cicli astronomici e che particolare energia porterà un determinato allineamento astronomico. Ad esempio, il presidente americano Ronald Reagan non avrebbe firmato alcun documento prima di consultare il suo astrologo personale. I leaders mondiali e i membri delle società segrete di alto rango sanno tutto sulla precessione degli equinozi, sulle ere cosmiche, su Plutone in Capricorno e sull’Era dell’Acquario. Sanno che questa facciata di sottomissione economica, di controllo e di conformità sta volgendo al termine, eppure essi continuano a lavorare contro gli interessi dell’umanità, cercando di mantenere il loro controllo.
Questo include anche la religione. Religione = servilismo, controllo e conformità. Ossia lo stesso modello di ogni altro tipo di governo.

Perché la Chiesa teme gli Anunnaki?

Secondo lo scomparso professor Zecharia Sitchen, gli Anunnaki hanno creato una razza schiava, cioè l’uomo, per recuperare l’oro dalle miniere, che, a sua volta, è stato utilizzato da loro come una polvere per preservare l’atmosfera del loro pianeta, Nibiru. Questo è il motivo per cui l’oro nel tempo ha assunto cosi grande valore.
E’ probabile che anche la chiesa come le altre religioni del passato sia sotto il controllo dell’occhio che tutto vede, quelli che sorvegliano i governi ombra, gli Anunnaki. Questa è la casta che ha continuato a farci lavorare come schiavi economici per millenni.
Non tutti gli Anunnaki sono malevoli. Alcuni amano la razza umana e l’hanno aiutata ed istruita nel passato. Se questa fazione positiva ritorna sulla Terra, le catene della sottomissione economica saranno finalmente spezzate. Questo è uno scenario spaventoso per tutte le religioni, perché la verità sarà finalmente rivelata. Ma si può essere certi che ogni governo cercherà di tenerci all’oscuro, come farà anche la chiesa.
Questo è il motivo per cui le Nazioni Unite hanno nominato Mazlan Othman, uno scienziato della Malesia, capo dell’ufficio per gli affari spaziali. Come tutti i settori del governo, l’idea è di creare compartimenti stagni per mantenere il controllo sulle masse.

La storia della creazione che non riescono a spiegare

Se “Dio” ha creato l’uomo e la donna, allora perché ci sono tanti tipi di sangue e valori Rh diversi? Mentre è possibile che gli Anunnaki hanno geneticamente manipolato il nostro DNA per creare una razza di schiavi,ci si deve chiedere: “Perché ci sono così tante razze o etnie diverse?” Questo ci porta a un’altra possibilità: non solo gli Anunnaki hanno creato una razza schiava, ma i nostri vicini galattici hanno anche seminato questo pianeta attraverso ibridazione tra esseri umani e alieni. La Bibbia non ha alcuna spiegazione per questo se non cercare di venderci la teoria che i nostri vari tipi di pelle si sono evoluti dalle posizioni geografiche dei nostri antenati, ma non affronta come tipi di sangue e valori Rh diversificati è venuto da due persone, Adamo ed Eva. Questo è uno scenario impossibile.

E’ tutto crollato in perfetto orario!

Le correlazioni tra Plutone in Capricorno e il collasso del denaro, la religione e il governo stanno avvenendo in perfetta sincronia.
Plutone rimarrà in Capricorno fino al 2023, quindi nel frattempo, continueremo a vedere un crollo progressivo della religione, del denaro e dei governi. Per coloro che sono attenti agli avvenimenti questa non è una sorpresa. Ciò sta avvenendo sotto i nostri occhi.

Nel prossimo futuro…

Non c’è niente che si può fare per cambiare questo destino, queste tre forme di schiavitù crolleranno a causa delle energie di Plutone in Capricorno. Possiamo aspettarci che i “Poteri Forti” non si arrenderanno al loro destino e cercheranno in tutti i modi di mantenere il controllo sull’umanità. E’ nostro compito essere consapevoli dei cambiamenti in atto per non farci trovare impreparati al conflitto che si farà sempre più serrato.

Il terzo segreto di Fatima, secondo il giornalista e scrittore Antonio Socci, parla di avvenimenti che seguiranno l’apostasia nella Chiesa Cattolica: Subito dopo – dice suor Lucia – «ho sentito lo spirito inondato da un mistero di luce che è Dio e in Lui ho visto e udito: la punta della lancia come fiamma che si stacca, tocca l’asse della terra ed essa trema: montagne, città, paesi e villaggi con i loro abitanti sono sepolti. Il mare, i fiumi e le nubi escono dai limiti, traboccano, inondano e trascinano con sé in un turbine, case e persone in un numero che non si può contare, è la purificazione del mondo dal peccato nel quale sta immerso…”. Questa profezia sembra riferirsi a sconvolgimenti planetari dovuti ad una forza misteriosa che attaccherà il campo magnetico terrestre. Forse un ennesimo riferimento a Nibiru/Pianeta X?


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from La Crepa nel muro bit.ly/2rlHmok

Emanuel Swedenborg: cielo o inferno della conoscenza?

Se vi passasse per la mente la curiosità di sapere chi fosse e cosa abbia fatto nella vita un tale svedese di nome Emanuel Swedenborg vissuto a cavallo tra il 1600 e il 1700 vi consiglio di regalarvi il libro di cui vedete riprodotta in ultima edizione la copertina sotto l’articolo: Cielo e Inferno, a cura di Paola Giovetti (Edizioni Mediterranee).

I motivi per cui ve lo consiglio sono due: il primo è che questo è in pratica l’unico testo di Swedenborg in lingua italiana che potete trovare (forse, ma ne dubito, potreste pescare La dottrina celeste o Vera christiana religio in qualche angolo nascosto di una libreria dell’usato o in un mercatino), il secondo è che, grazie alle pagine introduttive di Paola Giovetti, troverete ben riassunte le vicende biografiche e umane del nostro uomo oltre ad un compendio sufficiente delle idee scientifiche, filosofiche e religiose che Swedenborg ha espresso, attraverso un numero impressionante di libri, circa 180, lungo tutto l’arco della sua vita, una vita fondamentalmente divisa in due periodi percettivi sensibilmente diversi ma affrontati con metodo e volontà di conoscenza non dissimili.

A me la curiosità di saperne di più nacque un giorno del 1999 leggendo in Inferno di Strindberg diverse citazioni del nome di Swedenborg e righe come queste:

“La lettura di Swedenborg occupa la mia giornata e il realismo delle sue descrizioni mi schiaccia. Ritrovo in esse ogni cosa, tutte le mie osservazioni, le mie impressioni, i miei pensieri per modo che quelle visioni mi sembrano cose vissute, veri documenti umani. Non occorre credere ciecamente a ogni cosa; basta leggere e confrontare con la propria esperienza.
Purtroppo questo libro di cui dispongo non è che un compendio. I fondamentali enigmi della vita dello spirito li troverò risolti soltanto quando sarò in possesso dell’opera originale Arcana Coelestia.”

Da quel momento divenne naturale mettersi in caccia degli scritti di Swedenborg e così, dopo aver rimediato parecchie delusioni, approdai finalmente a questo testo chiarificatore che mi permise di cominciare a conoscere qualcosa di più di questo enigmatico personaggio.

Ma chi era Emanuel Swedenborg?
E’ impossibile in un breve testo riassumere il ponderoso lavoro scientifico e l’incredibile svolta che portò Swedenborg a diventare un indagatore del mondo aldilà, per cui ci affideremo ad una narrazione per dati, mentre tutto il resto lo potrete scoprire da soli se vi appassionerete a questa impervia ricerca.
Emanuel Swedenborg nacque nel 1688 a Stoccolma, terzo figlio di otto di Sarah Behm e di Jesper Svedberg, pastore che in seguito divenne rettore all’università di Uppsala e anche vescovo di Skara. Swedenborg quindi si ritrovò da subito e per tutta la sua vita immerso in un ambiente dove cultura umanistica, scienze e religiosità non agivano in opposizione ma cominciavano a dialogare con il comune scopo di arrivare ad una conoscenza del mondo e di Dio. 
In Swedenborg si trovarono riuniti un senso pratico della scienza vista come materia di creazione di strumenti per conoscere e utilizzare le risorse del mondo e un’acuta osservazione dello spirito e delle idee umane che, dopo la consueta peregrinazione giovanile di viaggi di studio in giro per l’Europa, lo riportò in patria e nell’ambiente accademico svedese pieno di un fervore scientifico che da subito gli permise una brillante carriera e un’enorme considerazione da parte di molti luminari europei dell’epoca.

Una delle invenzioni di Emanuel Swedenborg: la macchina volante, 
abbozzata nel 1714, quando aveva 26 anni

Stiamo parlando insomma di un uomo che per i primi 56 anni della sua vita divenne un protagonista della cultura del ‘700. Un uomo che parlava otto lingue, un uomo la cui opera non religiosa comprende ben 150 titoli che si occupano di meccanica, matematica, mineralogia, cristallografia, fisica, geometria, chimica, astronomia, cosmologia, biologia, anatomia, filosofia. Un uomo che divenne presto primo scienziato della corte del re di Svezia e che, per citare solo uno tra i mirabili progetti che ideò o realizzò, nel 1716 progettò anche una macchina volante che nel 1897, in America, si costruì davvero e volò per circa 15 metri. Un uomo che era ammirato e ascoltato dai più grandi pensatori dell’epoca tra cui uno, insospettabile, di nome Kant che a lui dedicò anche il libro Sogni di un visionario, libro a noi utilissimo in quanto riporta alcuni fatti estremamente importanti della vita di Swedenborg controllati personalmente da Kant attraverso dati apparentemente incontrovertibili.

Raggiunta una fama riconosciuta e una posizione in grado di metterlo al centro delle discussioni più importanti della cultura europea del ‘700 l’antico intimismo religioso che Swedenborg da bambino aveva vissuto si riaffacciò lentamente nella sua vita dopo essere stato accantonato completamente durante i quarant’anni di studi scientifici a cui Swedenborg si era dedicato con spirito enciclopedico e un fervore senza pari nello studio di ogni branca del sapere. Swedenborg non si era mai allontanato dalla convinzione religiosa di un dio creatore e di una vita dopo la morte ma si era sempre tenuto lontano da dogmatismi e discussioni teologiche tutto preso dall’indagine sulla natura che le scienze e il pensiero umano dell’epoca gli permettevano. E forse fu per questo che, mettendosi alla ricerca di un principio unificatore che tutto potesse collegare (vecchia chimera anche per gli scienziati odierni),

Swedenborg si avvicinò, dopo lo studio del corpo umano, allo studio della psiche e dell’anima. Stava maturando in quest’uomo straordinario quella che sarebbe stata una svolta sorprendente, per certi versi, della sua vita, la seconda parte della sua vita percettiva, una svolta che lo trasformò, se vogliamo, da scienziato a scienziato della religione, o meglio, in un mistico, colui che fa esperienza diretta di Dio senza bisogno di intermediari.

Questo enorme mutamento di prospettiva (ma non di metodo, perché Swedenborg anche nella sua vocazione mistica mantenne sempre un rigido sistema di analisi di se stesso e degli avvenimenti) cominciò a manifestarsi nel 1744 attraverso dei sogni, sogni sempre più simili a vere e proprie visioni che Swedenborg, rispondendo al suo essere scienziato, cominciò a trascrivere in un libro chiamato Diario dei sogni, dove possiamo anche noi ripercorrere l’affacciarsi dei primi strani sogni, delle prime straordinarie visioni (a volte anche terribili) e della presa di coscienza di un nuovo compito che Swedenborg sentiva essergli attribuito da forze guida superiori che presto identificò in spiriti e angeli. E per questo oggi Swedenborg è anche considerato uno dei padri del cosiddetto occultismo.
In realtà, dopo aver preso coscienza del suo compito, egli si dedicò alla spiegazione delle sfere celesti come semplice latore di messaggi da lì provenienti ma, sorprendentemente, senza mai essere considerato nel suo tempo, e da quasi nessuno, un folle, tale era la sua limpida rigorosità indagatrice e didattica e probabilmente perché molti avevano avuto, in qualche modo, prova diretta di alcune sue straordinarie capacità anche di veggente. Più problemi li ebbe per pubblicare i suoi testi religiosi, considerati inaccettabili rispetto all’ortodossia luterana vigente in Svezia.
Come aveva fatto in precedenza rispetto agli argomenti scientifici Swedenborg cominciò, dopo il Diario dei sogni, a scrivere opere di carattere religioso, opere tuttavia scevre da qualsiasi tipo di dogmatismo e tese a divulgare, per volere degli angeli e degli spiriti, la vera parola di Dio e la vera natura dell’aldilà.

A noi uomini del 2000 può sembrare forse eccessivamente rischioso trovarci a considerare argomentazioni del genere, ma quel che è certo è che la lettura dei testi è abbastanza impressionante. Swedenborg scriverà ben 36 opere di natura religiosa, tra cui le più importanti sono sicuramente Cielo e Inferno e gli Arcana Coelestia.

Gli Arcana Coelestia, pubblicati tra 1747 e il 1758 in 8 volumi in latino (12 volumi nelle moderne edizioni in inglese) sono una monumentale opera di esegesi biblica che passo per passo fornisce una spiegazione metodica del significato interiore e allegorico dei testi sacri: i libri della Genesi e dell’Esodo.

In Cielo e inferno invece troviamo un vero e proprio vademecum sulla vita dopo la morte, la descrizione di un mondo non astratto di sensazioni più acute e l’esplicazione del tema filosofico-religioso più importante in Swedenborg per capire i mondi ultraterreni: il tema delle corrispondenze, ovvero, noi vediamo sulla terra ciò che potremmo chiamare corrispondenze, perché l’uomo è cittadino di due mondi, quello spirituale e quello materiale, ma proprio la nostra prigionia dovuta ai sensi ci impedisce quasi sempre di accedere ai nostri sensi spirituali e al mondo spirituale.
I temi che Swedenborg affronta sono vastissimi e svelati accuratamente, sempre trattandoli con la consapevolezza di non poter descrivere con il linguaggio umano quello che sono le sfere celesti e l’altro mondo, poiché inadeguate sono le parole.

Swedenborg ci narra di viaggi in altri mondi e nello spazio siderale, ci ordina le vie dello spirito e della religiosità secondo quello che gli spiriti gli comunicano e gli chiedono di comunicare all’umanità, ci offre una panoramica della nostra vita spirituale allo stesso tempo incredibilmente estranea alle nostre possibilità umane eppure estremamente legata alla nostra dimensione terrena da non poter scindere gli effetti delle nostre azioni e del nostro animo dalla nostra vita ulteriore.

Quello che ci offre Swedenborg è un viaggio straordinario che merita di essere letto senza pregiudizi, e questo ci porta, per quanto ci riguarda, alle note dolenti.

Come mai, in un paese come l’Italia dove si traduce qualsiasi cosa proveniente dall’estero anche di spessore veramente infimo, a 300 anni dalla morte di questa personalità eccezionale, non possiamo leggere quasi nulla dei suoi scritti trovandoci ad avere a che fare con una bibliografia italiana dei testi scarsissima ed eterogenea a tal punto che abbiamo notizia di qualcosa stampato negli anni ’40 e qualcosa negli anni ’80 ma praticamente sempre irrecuperabile e mai accessibile al grande pubblico?. 
Come mai esistono traduzioni degli Arcana Coelestia in quasi tutte le lingue del mondo e non in italiano (considerando anche le nostre possibilità di ottimale traduzione partendo da un testo latino…)?. Come mai nemmeno le opere scientifiche di Swedenborg sono disponibili anche solo come documento di un’epoca senza entrare nel merito del loro valore scientifico o filosofico?
Perché nel mondo ci sono numerose Swedenborg Society che si occupano della diffusione e della discussione delle sue opere (come ad esempio queste: The Swedenborg society , Swedenborg Foundation Publishers e Gruppo studi Swedenborghiani) e da noi non si parla quasi per nulla di Emanuel Swedenborg?

Possiamo attribuire tutto questo ad una semplice dimenticanza? Ad una volontà di rinchiudere un tale personaggio nell’angusto recinto dello spiritismo senza nemmeno aver potuto leggere i suoi testi? Oppure un libro come gli Arcana Coelestia è un libro “fastidioso” da tradurre qui in Italia?

E’ necessario essere invasi oggi da testi sulla spiritualità orientale ben più inutili, frutto magari di mode e tendenze (lo dico sentendomi molto vicino alla sensibilità orientale rispetto ai temi filosofici e religiosi, nonché mistici e ben sapendo che, ad esempio, in Swedenborg molti sono i punti di contatto con le religioni orientali e il loro modo di descrivere il Mondo come connessione del Tutto), e tralasciare contemporaneamente ciò che la nostra cultura europea ha prodotto ad un passo da casa?.

Cielo e Inferno è certo un libro interessante ma, nonostante le preziose informazioni e l’affascinante lettura, ci fornisce una visione molto parziale delle idee espresse da una tale personalità. Idee che a mio avviso andrebbero organicamente rilette, anche a partire dai testi scientifici, e rimesse a disposizione del nostro patrimonio culturale, che è pur sempre figlio di quello europeo e certamente assai legato a temi spirituali e religiosi che da sempre sono in noi. 
Sarebbe ora di tirar fuori Emanuel Swedenborg e la sua straordinaria esperienza di vita e di scrittura dal riverbero dell’occultismo e dello spiritismo. Sarebbe ora di vedere cosa accadde ad un uomo che indagò la scienza e la filosofia, che ebbe delle visioni,che scrisse sotto dettatura degli spiriti, un uomo che forse è il maggior esempio occidentale di mistico che può darci un’idea assolutamente da vagliare su cosa significhi il concetto di Visione.
Spero, prima di vedere gli spiriti anch’io, di poter leggere tradotti e pubblicati in maniera organica anche qui in Italia almeno i suoi principali scritti, di tutti i tipi, e con le mirabili traduzioni dal latino che noi senz’altro siamo in grado di proporre nella maniera migliore.
Swedenborg morì dopo aver sofferto una lunga malattia dalla alterne vicende e, come narrano i fatti, essendo un nobile e un veggente aggiungo io, ovviamente si premurò di avvertire per lettera il pastore metodista John Wesley, il quale doveva andare a trovarlo in aprile, che lui, in data 29 marzo 1772, sarebbe morto e che quindi non avrebbe potuto riceverlo. 
Cosa che puntualmente accadde.

Fonte: samgha.wordpress.com

cielo e inferno
Qui di seguito un estratto di “Il Cielo” capitolo 43, “l’immensità del cielo”, nel quale Swedenborg descrive la pluralità dei mondi abitati:
(417)
Si può vedere quanto è grande il Cielo del Signore dal fatto che tutti i pianeti visibili del nostro mondo solare sono delle terre: essi e altri innumerevoli pianeti dell’universo sono tutti coperti di abitanti. Di questo ho trattato in un opuscolo a parte, dove affermo che anche gli abitanti di questi pianeti divengono spiriti e angeli, se vivono in base all’amore e alla verità. Nell’universo esistono non meno di un milione di terre abitate ognuna da milioni di abitanti, per centinaia e centinaia di generazioni. Tuttavia gli angeli mi hanno detto che tutto questo non è niente in rapporto all’immensità del Signore e alla sua creazione. Queste cose mi sono state dette e mostrate affinché si sappia che il Cielo del Signore è immenso, interamente composto dal genere umano, e che il Signore è ovunque riconosciuto come il Dio del Cielo e della terra.

(418)
Si può dedurre che il Cielo del Signore è immenso anche dal fatto che nel suo complesso il Cielo rappresenta un uomo e corrisponde a tutto ciò che è nell’uomo, in generale e in particolare, come è stato mostrato e spiegato precedentemente dal n. 87 al 102.

(419)
Mi è stato anche concesso di vedere l’estensione del Cielo abitato e quella del Cielo non abitato. L’estensione di quest’ultimo è tale che per l’eternità non potrà essere riempita, neppure se esistessero miriadi di terre tutte abitate come la nostra.

Tratto da: “Cielo e Inferno”, il libro (scaricabile)

from La Crepa nel muro bit.ly/2pC6knf

Io non sono di nessuna epoca e di nessun luogo …

Sono ormai passati più di 200 anni dalla morte di Cagliostro e su questo argomento sono state prodotte anche troppe opere con diverse verità storiche, esoteriche, politiche e sociali.

Ma chi fu veramente Cagliostro? Un profeta, un mago, un imbroglione? Indubbiamente fu un personaggio scomodo, definito anche il più arcano tra gli iniziati italiani del ‘700, sempre vivo ed attuale.
L’argomento più contestato è il dualismo Giuseppe Balsamo – Alessandro Cagliostro. Storici, scrittori, romanzieri si sono soffermati a lungo su questo tema, chi in favore dell’identità tra i due personaggi (non solo Barbieri con il suo Compendio a favore dell’Inquisizione, ma anche Dumas e Goethe), chi invece contro questa tesi come Marc Haven che per primo dimostrò le incongruenze dei fatti, De Chirico, Gentili, di Castiglione ecc. 
Il quesito, finora, non ha avuto risposta certa: il mistero che da sempre avvolge le molteplici attività svolte da Cagliostro contribuisce a tenere vivo l’interesse su di lui. 
L’enigmaticità fu e resta il suo fascino. 
È pervenuta fino a noi una tradizione che ci parla di un uomo proveniente da Paesi sconosciuti. Sembra che sia vissuto in epoche indefinibili e abbia compiuto viaggi favolosi grazie ai quali sembra abbia acquisito profonde cognizioni nelle arti più nobili (alchimia, spagiria, astrologia, interpretazione dei sogni). 
Solo Cagliostro – è stato scritto – sapeva chi fosse Cagliostro ed allora diamo la parola al Conte affinché sia Lui stesso a presentarSi: …

(sopra, la cella dove fu rinchiuso Cagliostro, a San Leo)

“La verità su di me non sarà mai scritta, 

perché nessuno la conosce”

“Io non sono di nessuna epoca e di nessun luogo, al di fuori del tempo e dello spazio, il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza e se mi immergo nel mio pensiero rifacendo il corso degli anni, se proietto il mio spirito verso un modo di vivere lontano da colui che voi percepite, io divento colui che desidero.

Partecipando coscientemente all’essere assoluto, regolo la mia azione secondo il meglio che mi circonda. Il mio nome è quello della mia funzione e io lo scelgo, così come scelgo la mia funzione, perché sono libero; il mio Paese è quello dove fermo momentaneamente i miei passi. Mettete la data di ieri, se volete o riuscendovi, quella di domani o degli anni passati, per l’orgoglio illusorio di una grandezza che non sarà forse mai la vostra”.

“Io sono colui che è”.

“Non ho un padre; diverse circostanze della mia vita mi hanno fatto giungere a questa grande e commovente verità; ma i misteri di questa origine e i rapporti che mi uniscono a questo padre sconosciuto, sono e restano i miei segreti.
Coloro che saranno chiamati al divenire, all’intravedere come me, mi comprendono e mi approvano. Quanto all’ora, al luogo dove il mio corpo materiale a quaranta anni si educherà su questa terra, quanto alla famiglia che io scelgo per questo, io voglio ignorarla, non voglio ricordarmi del passato per non aumentare le responsabilità già pesanti di coloro i quali mi hanno conosciuto, perché sta scritto: tu non farai cadere il cielo.
Io non sono nato dalla carne, né dalla volontà dell’uomo, sono nato dallo spirito. Il mio nome, che è mio, quello che scelsi per apparire in mezzo a voi, ecco quello che reclamo. Quelli che mi sono stati dati alla mia nascita o durante la mia giovinezza, quelli per i quali fui conosciuto, sono di altri tempi e
luoghi; li ho lasciati, come avrò lasciato domani dei vestiti passati di moda e ormai inutili.

Ma ecco sono nobile e viandante, io parlo e le vostre anime attente ne riconosceranno le antiche parole, una voce che è in voi e che taceva da molto tempo risponde alla chiamata della mia; io agisco e la pace rinviene nei vostri cuori, la salute nei vostri corpi, la speranza e il coraggio nelle vostre anime.
Tutti gli uomini sono miei fratelli, tutti i paesi mi sono cari, io li percorro ovunque, affinché lo spirito possa discendere da una strada e venire verso di noi. Io non domando ai Re, di cui rispetto la potenza, che l’ospitalità sulle loro terre e, quando questa mi è accordata, passo facendo attorno a me il più bene possibile: ma non faccio che passare. Sono un nobile viandante?

Come il vento del Sud, come la splendente luce del mezzogiorno che caratterizza la piena conoscenza delle cose e la comunione attiva con Dio, così io vado verso il Nord, verso la nebbia e il freddo, abbandonando ovunque al mio passaggio qualche parte di me stesso, splendendomi, diminuendomi in ogni fermata, ma lasciandovi un po’ di luce, un po’ di calore, fino a quando io non sia infine arrivato e stabilito al termine della mia carriera: allora la rosa fiorirà sulla croce.

Io sono Cagliostro.
Perché è necessario che voi chiediate di più?

Se voi eravate figli di Dio, se la vostra anima non era così vana e così curiosa voi avevate già compreso.Vi necessitano dei dettagli, dei segni e delle parole, dunque ascoltate. Risalite molto nel passato, poiché lo volete.
Tutta la luce viene dall’Oriente, tutto l’inizio dall’Egitto; sono stato tre anni con voi, quindi sette anni, poi l’età matura e a partire da questa età non ho più contato. Tre settenari fanno ventuno anni e realizzano la pienezza dello sviluppo umano.

Nella mia prima infanzia, sotto la legge del rigore e della giustizia soffersi in esilio, come Israel tra le nazioni straniere. Ma come Israel aveva in se la presenza di Dio, che come un Metatron lo guidava nei suoi passi, allo stesso modo un angelo potente vegliava su di me e dirigeva i miei atti, schiariva la mia anima, sviluppando le forze latenti in me. Lui era il mio maestro e la mia guida.

La mia ragione si formava e si precisava; io mi interrogavo, mi studiavo e prendevo coscienza di tutto quanto mi circondava, feci dei viaggi, molti viaggi, tanto attorno la camera delle mie riflessioni che nei templi e nelle quattro parti del mondo; ma quando volevo penetrare l’origine del mio essere e salire verso Dio, nello slancio della mia anima, allora la mia ragione impotente si taceva e mi lasciava in balia delle mie congetture.
Un amore che attirava verso di se tutte le creature in maniera impulsiva, una ambizione irresistibile, un sentimento profondo dei miei diritti a tutte le cose della terra e del cielo mi possedevano e mi gettavano verso la vita e l’esperienza progressiva delle mie forze, del loro gioco e del loro limite: era la lotta che dovevo sostenere contro le potenze del mondo, fui abbandonato e tentato nel deserto, lottai con l’angelo come Jacob, con gli uomini e con i demoni, questi vinti, mi insegnarono i segreti che concernono il dominio delle tenebre, per cui non mi smarrii in una delle vie dalle quali non c’è ritorno.

Un giorno – dopo quanti anni e viaggi – il Cielo esaudì i miei sforzi: si ricordò del suo servitore che, rivestito degli abiti nuziali, ebbe la grazia di essere ammesso come Mosè davanti all’eterno. Da allora ricevetti come un nome nuovo, una missione unica.
Libero e maestro della vita non pensai che a impiegarla per l’opera di Dio.
Sapevo che egli confermava i miei atti e le mie parole, come io confermavo il suo nome e il suo dominio sulla terra. Ci sono degli esseri che non hanno più angelo custode: io fui uno di quelli.

Ecco la mia infanzia e la mia giovinezza, tali che il vostro spirito inquieto e generoso le reclama; ma che esse siano durate più o meno anni, che non si siano fermate nei Paesi dei vostri padri o in altre contrade, che importa a voi?
Non sono io un uomo libero?

Giudicate le mie abitudini, come a dire le mie azioni, dite se esse sono buone, dite se ne avete viste di più potenti e se allora vi occupate ancora della mia nazionalità, del mio rango e della mia religione.
Se, proseguendo il cammino felice dei suoi viaggi qualcuno di voi si avvicinasse un giorno a quella terra d’Oriente che mi ha visto nascere e si ricordasse di me, pronunci il mio nome e allora vedrà i servitori di mio padre che gli apriranno le porte della città santa. Poi quando ritornerà dirà ai suoi fratelli se io ho abusato fra voi di un falso prestigio, se ho preso nelle vostre dimore qualche cosa che non mi apparteneva”.

(Dalla “Memoria per il conte di Cagliostro, accusato contro il Procuratore generale” – Parigi 1786).


Tratto da: bit.ly/2qfHOHC

Cagliostro capì l’Origine Egizia della massoneria tanto da edificare una propria consorteria che tentò di imporre alla altre Logge: il Rito Egizio che poi diverrà l’Antico Rito Primitivo di Memphis e Misraim, che egli codificò in un libricino intitolato Rituale della Massoneria Egiziana.

La sua era una Magia Sexualis che trovava nel mito di Osiride e Iside la giustificazione metafisica. E così svelava il vero volto della massoneria, che dietro il maschilismo della Carta di fondazione di Anderson del 1717, che vietava alle donne d’accedere in Loggia, in realtà non solo Cagliostro ne mostrava la venerazione massonica al gran femmineo, ma soprattutto che il vertice massonico era matriarcale, e questo segreto era gelosamente custodito. Se oggi possiamo considerare le idee del Gran Copto e della sua compagnia Serafina antesignane della libertà femminile, dobbiamo intendere, inserendoci nel nostro discorso sull’uso della prostituzione all’interno delle Élite, il rito d’adozione di Cagliostro come matrice di tutti gli altri della moderna massoneria femminile o mista.

Articolo completo: icompagnidibaal.myblog.it

Sfidò apertamente la Chiesa fondando a Londra una loggia di Rito egiziano e assumendo il titolo di «Gran Cofto».
Il Sant’Uffizio non tardò a colpirlo: tratto in arresto il 27 dicembre 1789, fu rinchiuso nelle carceri di Castel Sant’Angelo. Il duro processo cui fu sottoposto si concluse il 7 aprile 1790 con l’emissione di una condanna a morte per eresia e attività sediziose e con la distruzione, nella pubblica piazza, dei manoscritti e degli strumenti massonici.
( … )
Il 26 agosto 1795 il famoso avventuriero, oramai gravemente ammalato, si spense a causa di un colpo apoplettico.

La leggenda che aveva accompagnato la sua fascinosa vita si impossessò anche della morte: dai poco attendibili racconti sulla sua presunta scomparsa giunti fino ai giorni nostri, è possibile intravedere il tentativo, peraltro riuscito, di rendere immortale, se non il corpo, almeno le maliarde gesta di questo attraente personaggio. L’atto di morte, conservato nell’archivio parrocchiale di San Leo, redatto in latino dall’arciprete Luigi Marini, rende giustizia alla veridicità delle vicende:

Giuseppe Balsamo, soprannominato Conte di Cagliostro, di Palermo, battezzato ma incredulo, eretico, celebre per cattiva fama, dopo aver diffuso per diverse Nazioni d’Europa l’empia dottrina della massoneria egiziana, alla quale guadagnò con sottili inganni un numero infinito di seguaci, incappò in varie peripezie, alle quali non si sottrasse senza danno, in virtù della sua astuzia e abilità; finalmente per sentenza della Santa Inquisizione relegato in carcere perpetuo nella rocca di questa città, con la speranza che si ravvedesse, avendo sopportato con altrettanta fermezza e ostinazione i disagi del carcere per quattro anni , quattro mesi, cinque giorni, colto da un improvviso colpo apoplettico, di mente perfida e cuore malvagio qual era, non avendo dato il minimo segno di pentimento, muore senza compianto, fuori della Comunione di Santa M. Chiesa, all’età di cinquantadue anni, due mesi e diciotto giorni. Nasce infelice, più infelice vive, infelicissimo muore il giorno 26 agosto dell’anno suddetto verso le ore 22,45. Nella circostanza fu indetta pubblica preghiera, se mai il misericordioso Iddio volgesse lo sguardo all’opera delle sue mani. Come eretico, scomunicato, peccatore impenitente gli viene negata la sepoltura secondo il rito ecclesiastico. Il cadavere è tumulato proprio sulla estrema punta del monte che guarda ad occidente, quasi ad uguale distanza tra i due fortilizi destinati alle sentinelle, comunemente denominati il Palazzetto e il Casino, sul terreno della Reverenda Camera Apostolica il giorno 28 alle ore 18,15.

from La Crepa nel muro bit.ly/2qfF2lC