In una veloce sintesi il direttore del Vernacoliere, Mario Cardinali, presenta il suo editoriale e i suoi pezzi satirici sul Vernacoliere di maggio 2017. Il Vernacoliere è in vendita nelle edicole di tutta la Toscana e in parte di quelle dell’Umbria, del Lazio, della Lombardia, del Piemonte e del Veneto, oppure disponibile scaricando la App gratuita del Vernacoliere su App Store e su Google Play.
Caro Cardinali,
a dire ‘r vero ti volevo scrive’ questa lettera tutta in italiano perbenino, ma da quando ho preso a legge’ ‘r Vernaoliere mi scappano onni tanto du’ parolacce anc’a me, speciarmente quando ciò da mandà quarcuno a quer paese!
Ma mìa per offende’ così alla bona, diocisarvi! A vorte però te le levano propio di bocca, questi stronzoli! Che finché si tratta di Renzi e di Sarvini, di Grillo e Berlusconi, d’Arfano e la Meloni e compagnia bella tutti ‘ giorni a sbavà e io di qui e io di là, è tutta gente che prima o poi moiano anche loro e è finita lì!
Ma ora c’è questo Trumpe e quer Kimiungù che ci vogliano fa’ schiantà noi, maladetto le su’ ‘nfamatissime razze! E mìa colle solite bombe che oramai la gente cià fatto ‘r callo, a vedé spicinà òmini e donne e un fottìo di bimbini!…
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di Mario Cardinali
Era ‘na vita che ci si scervellava, quer marito! Capirai, una potta largalarga lei, un pipino piccino picciò lui, dice dé, ‘un sono dicerto io che niela sforzo! E alla fine n’è venuto ‘r tremendo dubbio! Qui vedrai ci dev’esse’ quarcunartro che niela sfa!
Sicché ‘na notte l’ha presa ner sonno, n’ha aperto pianopiano le gambe e n’ha tappato quer popò di buo cor cemento!
Dé, lei s’è svegliata, s’è messa a urlà!…
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di Mario Cardinali
La gente era lì ar supermercato “Tutto a pòo e anche di meno”, c’era pieno zibillo. Dé, colla miseria che c’è di vesti tempi, magari è roba scaduta ma la gente fa la fila uguale, per risparmià quarcosa!
E ner pigiapigia ecco tuttantratto quer popò di botto!
— Pràaaa!
— Chi è che s’è caàto addosso?! – ha urlato a volo uno della sorveglianza, che loro piuccheartro sorvegliano chi ruba di straforo ma le scurregge ‘un sono ammesse uguale…
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