Dal 16 aprile Uber non potrà più operare in Italia. Non voglio discutere delle ragioni dei tassisti, lobby che si dimostra potentissima in Italia (fu capace perfino di fermare le liberalizzazioni di Monti), e neppure di quelle di Uber, che in molte altre città europee svolge un servizio pratico, velocissimo e a prezzi popolari. Nell’era degli smartphone e della sharing economy siamo tutti tentati dal restare delusi e dall’identificare la modernità con un’app che realizza la promessa della rete: mettere i cittadini in contatto diretto con altri cittadini. E del resto le lunghe file sotto alle pensiline dei taxi (e il costo a fine corsa) non rappresentano un paradigma di servizio efficiente, in grado di non far rimpiangere, appunto, la “modernità”.
Di quesi tempi, tuttavia, il concetto di modernità andrebbe rivisto. A ben vedere, Uber è una società con sede a San Francisco che realizza profitti fuori dal territorio italiano, sfruttando lavoratori pagati poco e tutelati ancor meno, né più né meno di come faccia Amazon, per di più sostituendo associazioni di categoria e privatizzando un settore che, perlomeno per quanto riguarda la gestione delle licenze, è ancora in mano ai comuni (pur con tutti i limiti del caso).
I difensori della tecnologia a tutti i costi, difendono un modello che non è altro che la realizzazione del TTIP senza la necessità di firmare però nessun trattato, nel quale chi ha risorse e capitali per finanziare start up e tecnologia (gli USA) entra nell’economia di un altro stato e lo colonizza. Tra l’altro aumentando a dismisura la mole di dati già di per sé gigantesca a disposizione di una unica potenza straniera sui cittadini e sui loro spostamenti.
Anziché difendere consigli di amministrazione e azionisti che risiedono dall’altra parte dell’Oceano e fanno soldi nel nostro paese smantellando l’ennesimo sistema di lavoro e frammentando la rappresentanza per creare lavoratori isolati e privi di tutele, perché non aiutiamo i tassisti ad ammodernarsi e non finanziamo imprese e tecnologia italiana? Questa sì, sarebbe “modernità”. Il resto è solo colonizzazione, come nella storia se ne sono viste tante
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