Deve esserci una sorta di tacito accordo in politica che impone l’utilizzo della parola ‘crescita’ ogni due frasi.
Citando Thom Hartmann nel lungometraggio ‘I Am’, questa percezione è ‘fondata su una verità e su una menzogna della nostra cultura. La verità è che se una persona è nuda e al freddo, di notte all’aperto, sola nella foresta e sotto la pioggia, è infelice. Di questo siamo tutti d’accordo. E se qualcuno gli apre la porta di casa e dice ”Vieni dentro, siediti accanto al fuoco, prendi pure dei vestiti, una coperta, un letto e un piatto caldo”, ecco che con cose piccolissime ma che fanno la differenza, quella persona da infelice diventa subito felice.
Quattrocento anni fa John Locke, uno dei padri fondatori del capitalismo, osservò che il cittadino medio non possedeva beni di prima necessità come lenzuola, libri, pentole e padelle, utensili vari e così via, mentre le risorse erano abbondanti e illimitate per qualunque scopo e obiettivo dell’epoca.
Il capitalismo è dunque nato per facilitare la trasformazione delle materie prime in prodotti che potessero essere utilizzati per rendere più facile la vita quotidiana dell’intera popolazione; si basa infatti sull’ideologia che una crescita esponenziale è necessaria per trovare gli incentivi che sostengano la continua ricerca di nuovi beni e servizi realizzabili e vendibili ad un margine di profitto. In linea generale, chi possiede capitali in esubero cerca un modo per investirli e ricavarne così un guadagno. Un tasso di interesse viene dunque aggiunto all’investimento per compensare l’utilizzo temporaneo del capitale, il che significa che agli investitori deve essere reso più denaro di quanto ne avessero inizialmente messo a disposizione. Dal momento che il denaro è creato dai prestiti (debiti) che vincolano a ripagare più soldi di quelli inizialmente stanziati, il sistema economico è continuamente in deficit poiché costretto a ripagare gli interessi dei debiti precedenti e quindi sotto costante pressione a ricorrere a nuovi prestiti per restituire gli interessi di quelli precedenti. Quando finisce il denaro per ripagare gli interessi, ecco che le banche falliscono e il sistema economico implode causando licenziamenti, bancarotte, pignoramenti e congelamenti dei crediti di mercato.
Nel contesto di una società in cui i beni utilizzabili e i servizi sono scarsi (come nella società di Adam Smith e John Locke), questo sistema funziona alla perfezione. Quattrocento anni fa vi era abbondanza di risorse naturali dalle quali attingere per creare prodotti e servizi da poter vendere.
Finché l’attenzione collettiva sarà volta alla continua ricerca della crescita economica, i problemi socio-ambientali saranno destinati ad aumentare.
Fonte: eccocosavedo.blogspot.it
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